53° Congresso Nazionale del Notariato: intervento del Presidente del Senato

Intervento di Maria Elisabetta Alberti Casellati – Presidente del Senato – al 53° Congresso Nazionale del Notariato “Semplificazione e innovazione: diritti e garanzie nell’Italia del cambiamento” del 8-9-10 novembre 2018 a Roma.

Trascrizione integrale del video (in fondo all’articolo):

[ndr. introduzione di Salvatore Lombardo, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato]

Benvenuti,

con gli inni abbiamo iniziato questo 53esimo Congresso Nazionale del Notariato.

Lo iniziamo nel modo migliore e do immediatamente la parola al Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati che ringrazio per essere con noi in modo significativo.

La prima donna, tra l’altro, Presidente del Senato e quindi questo, credo che sia un segnale anche per una professione che tra i suoi ranghi e ruoli ha moltissime donne, siamo oltre il 36% di donne presenti.

Presidente grazie, a Lei la parola.

Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato
Salvatore Lombardo

[ndr. prosegue Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato]

Buon pomeriggio a tutti,

Signor presidente del Consiglio, Presidente Lombardo, autorità, notai, signore e signori consentitemi innanzitutto di salutare e ringraziare gli organi del Consiglio Nazionale per il cortese invito rivoltomi a partecipare al 53esimo Congresso del Notariato Italiano.

Più di mezzo secolo, dunque, è passato dal primo Congresso Nazionale celebrato dalla vostra categoria professionale in un’Italia che, va da sè, era profondamente diversa da quella nella quale viviamo oggi.

Nel corso di questi lunghi decenni è indubbio che il Notariato, facendo leva sulla natura duale privatistica e di pubblica utilità che gli è propria, abbia saputo distinguersi come un’istituzione in grado di contribuire fattivamente allo sviluppo del paese così come, in un’accezione più ampia, è giusto sottolineare che il mondo delle professioni nella sua interezza ha rappresentato per l’Italia uno dei motori principali dello sviluppo, una straordinaria risorsa economica professionale e sociale che ha saputo accompagnare la crescita del sistema paese proiettandolo nella modernità.

Oggi, tuttavia, mutuando il titolo prescelto per questa edizione del congresso, l’Italia, il mondo intero, stanno attraversando una fase di profondo e per certi versi indeterminabile cambiamento.

In questi tempi nuovi complessi e freneticamente mutevoli i cosiddetti megatrend ci costringono a fare i conti con metamorfosi sociali ed economiche fulminee, sfide impensabili e paradigmi sconosciuti fino a qualche anno fa.

Parliamo di elementi dirompenti come la rivoluzione digitale, l’invasione della tecnologia in tutti gli aspetti della vita privata e lavorativa, la ridefinizione degli assetti politico economici globali, la congiuntura economica che nell’occidente ancora riverbera i suoi effetti, il rovesciamento degli equilibri demografici.

Siamo in quella che il sociologo tedesco Zygmunt Bauman definisce la società dell’incertezza, un panorama strutturalmente instabile discontinuo ma allo stesso tempo anche ipercompetitivo per il mondo delle professioni, un nuovo orizzonte nel quale la proattività diventa il fattore abilitante per eccellenza.

In questa dimensione liquida dove, parafrasando ancora Bauman, il cambiamento è l’unica cosa permanente e l’incertezza è l’unica certezza, tutti in politica, nell’economia, nella società, nel mondo accademico sono costretti a ripensare le varie interazioni con il contesto che ci circonda e alle categorie professionali giocoforza non può che essere chiesto un apporto diverso rispetto al passato, quello cioè di rivedere gli schemi abituali e reagire facendosi interpreti delle mutate esigenze sociali per assecondare, e qui torniamo al filo conduttore di questo congresso, la domanda di semplificazione ed innovazione che viene posta con forza da parte dei cittadini.

Oggi ad esempio, ponendo la questione su una base più concreta, mentre i numeri delle tradizioni attività notarili designano una curva discendente, il notaio 2.0 facendosi mediatore tra i fatti sopravvenuti e il diritto ufficiale, si deve misurare con nuove fattispecie: la sicurezza informatica, la registrazione di nuovi modelli di diritto commerciale come le startup, il problema sempre più cruciale della sicurezza dei dati per non parlare del fenomeno della dematerializzazione documentale che ha cambiato completamente le metodologie di lavoro negli studi e il rapporto con la pubblica amministrazione.

È nel sistema di conservazione, infatti, che la digitalizzazione sta impazzendo in maniera radicale e nel settore pubblico e anche nel settore privato la produzione di atti informatici aumenta anno dopo anno e la proiezione è esponenziale se pensiamo ad esempio che da quest’anno è in vigore la riforma che ha previsto l’informatizzazione integrale delle aste giudiziarie e che nel 2019 l’obbligatorietà della fatturazione elettronica per una platea ancora più ampia di soggetti si ripercuoterà anche sul sistema di custodia dei documenti fiscali.

Ciò vuol dire che dagli studi notarili ci si attende una migrazione sempre più consistente rapida ed efficace verso la contabilità tenuta con modalità digitali.

Il mercato del lavoro odierno, del resto, richiede a tutti più flessibilità, più intelligenza fluida, più competenze e in particolar modo quelle digitali anche se, è bene ribadirlo, l’innovazione tecnologica non sempre rappresenta la risposta a tutte le istanze della postmodernità.

La custodia della certezza del diritto, in buona sostanza, non si può demandare, tout court, ad un algoritmo.

Il mantenimento delle garanzie connesse alla funzione notarile, pur tra le nuove esigenze tecnologiche, è dunque la strada maestra ma bisogna percorrerla con spirito di adattamento e con l’impegno di uno sforzo sempre più riformatore e innovatore.

Nella certezza che, su tutti gli aspetti sin qui toccati, il Congresso saprà offrire le giuste riflessioni, auguro a tutti i partecipanti buon lavoro e con l’occasione rinnovo nella veste di Presidente del Senato la mia disponibilità a confrontarmi e a collaborare concretamente anche per il futuro sulle tematiche in oggetto.

Vi ringrazio.

Presidente del Senato
Maria Elisabetta Alberti Casellati

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