Intervento di Giancarlo Giorgetti – Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – al 53° Congresso Nazionale del Notariato “Semplificazione e innovazione: diritti e garanzie nell’Italia del cambiamento” del 8-9-10 novembre 2018 a Roma.
Trascrizione integrale del video (in fondo all’articolo):
[ndr. introduzione di Salvatore Lombardo, Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato]
Ora classica di attesa, quindi, do senz’altro la parola al Sottosegretario Giorgetti che ringrazio ancora una volta.
Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato
Salvatore Lombardo
[ndr. prosegue Giancarlo Giorgetti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri]
Grazie, grazie, buongiorno.
Ringrazio per l’invito quindi farò un intervento molto lungo per permettere, nella mezz’ora accademica notarile, agli altri di intervenire.
No, sto scherzando, però mi hanno preparato un intervento, anche con degli spunti non convenzionali. interessanti, quindi mi perdonerete, poi magari salto di qua e di là, cercando di trovare un filo conduttore comune.
Verità, fedeltà e consiglio: questi secondo un autore, Cusa, erano i principali doveri notarili. Da questi deriverebbero e sarebbero compresi tutti gli altri. Era il 1850.
Esattamente un secolo dopo Carnelutti tratteggiava ancora, con l’originalità che gli era propria, i tratti caratteristici del notaio: una figura discreta, silenziosa, che rimane nell’ombra, uomo o donna, di buon senso e buona fede.
Verrebbe fatto di dire che il notaio costituisce una figura di frontiera, garante della libera espressione dell’interesse privato in nome di un interesse pubblico collettivo.
Non a caso una delle sessioni di questo congresso è dedicata proprio all’iniziativa economica privata e alle garanzie del sistema.
È lo stesso equilibrio, quasi per definizione, precario, che è sotteso all’articolo 41 della Costituzione. La libertà dell’iniziativa economica privata non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. Spetta alla legge determinare programmi e controlli “opportuni” perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata ai fini sociali.
È dunque proprio l’impianto costituzionale a rimettere al legislatore l’individuazione di un punto di equilibrio tra le due istanze, solo apparentemente contrapposte se è vero, come è vero, che libertà e sicurezza dei rapporti vanno costantemente coniugati insieme.
E d’altronde, la stessa origine storica del notaio costituisce una chiara conferma: figura all’origine espressa spontaneamente dal corpo sociale, solo successivamente le viene dato riconoscimento formale da parte dello Stato, che attribuì fede pubblica ai documenti redatti dai notai.
Mi soffermerò brevemente sui più recenti profili di intervento normativo che hanno interessato più direttamente il notariato, per dare poi uno sguardo alle prospettive future.
I più recenti interventi legislativi – li ricordo – c’è un filo comune come vi avevo ricordato prima – snellire e semplificare l’attività in favore dei cittadini, il fondo di garanzia per il ristoro dei danni derivanti dal reato commesso dal notaio nell’esercizio dell’attività professionale 2013, la modifica alla disciplina della procedura di divisione giudiziale nelle comunioni, ereditarie e non, che ha previsto dalle possibilità di demandare al notaio la gestione della procedura in caso di accordo dei condividenti, l’introduzione dell’obbligo per i notai di versamento su conti correnti dedicati, la disciplina relativa al versamento da parte dei notai dei tributi, eccetera eccetera, qui c’è un elenco di cui non voglio annoiarvi.
L’attuale governo intende proseguire lungo la strada dello snellimento e della semplificazione e ha già avviato iniziative che, pure in una visione di sistema complessiva, incidono inevitabilmente anche sull’attività notarile.
Voglio ricordare ad esempio il decreto-legge cosiddetto “semplificazione”, approvato lo scorso 15 ottobre al Consiglio dei Ministri, che introdurrà misure per la deburocratizzazione a tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili. Al suo interno, tra l’altro, saranno previste misure per lo snellimento delle procedure relative alla costituzione di società di capitali e la circolazione degli immobili oggetto di donazione.
Ulteriori misure potranno riguardare la semplificazione delle procedure ereditarie.
Vorrei poi fare un focus: “Il notaio per il sociale: il Terzo settore”.
Uno specifico cenno perché il recente intervento normativo sul Terzo settore e l’impresa sociale, che ha completato l’iter iniziato nella precedente legislatura, ha dato importante ruolo alla figura del notaio che assume un ruolo di certificatore del possesso dei requisiti per l’assunzione della qualifica di ente del Terzo settore.
Il notaio, infatti, assiste gli associati nella scelta della forma giuridica più adeguata, l’attività di interesse generale prescelta, in questo senso indirettamente il notariato asseconda e sostiene la sussidiarietà orizzontale riconosciuta dall’articolo 118 della Costituzione e consente che determinate attività particolarmente rilevanti per la coesione sociale delle nostre comunità siano svolte in forma giuridicamente corrette da parte dei consociati nonché in forme più semplificata rispetto al passato.
Ma il notaio assiste anche la pubblica amministrazione di cui diviene un prezioso alleato verificando, al momento costitutivo o al momento del riconoscimento della personalità giuridica, il possesso dei requisiti per l’assunzione della qualifica di ente del terzo settore o di impresa sociale, potendo direttamente iscrivere gli enti del nuovo registro unico Nazionale, assicurando la conoscibilità e l’accessibilità delle informazioni a tutti i terzi portatori di interessi a partire dai creditori.
Un altro punto che vorrei toccare è quello relativo al diritto di famiglia.
L’approvazione della legge 112, il cosiddetto “dopo di noi”, ha posto una nuova sfida al notariato.
Ricordo incidentalmente che il governo si è impegnato con l’approvazione di un ordine del giorno alla Camera dei Deputati al reintegro del fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare con i 10 milioni che erano stati in passato decurtati.
In questo ambito il notaio è chiamato ad accompagnare le famiglie delle persone con disabilità grave a scegliere la forma giuridica più coerente con i bisogni urgenti che esse esprimono, tutela completa delle persone con disabilità, garanzia che il patrimonio sia destinato a sostegno della persona con disabilità, adeguati interventi di controllo affidati a professionisti.
Come noto il Trust è Istituto che non conosce una disciplina legislativa completa nel nostro ordinamento.
Dovremmo forse iniziare a ragionare intorno a questa ipotesi proprio perché esso si rivela uno strumento assai duttile non solo per la vita economica nel nostro paese ma anche per affrontare la condizione di determinate categorie di soggetti deboli.
Apprezzabile, in questa direzione, è anche la proposta di un registro pubblico sussidiario dedicato agli atti di designazione di amministratori di sostegno, avanzata proprio dal Notariato.
Avere a disposizione i dati essenziali dell’atto di designazione di amministrazione di sostegno ricevuto consentirà ai soggetti della cura della persona incapace di avere un’adeguata conoscenza della volontà espressa dal designatario.
L’evoluzione sociale della famiglia pone al legislatore, in prima istanza, e a professionisti del diritto, secondariamente, un’approfondita riflessione su come assecondare le trasformazioni che sono in corso.
Solo guardando ciò che riguarda il matrimonio con l’approvazione del divorzio breve, l’istituzione delle unioni civili e delle convivenze registrate, il Notariato è chiamato ad offrire contributi efficaci per predisporre un diritto di famiglia e un diritto delle successioni che non si limiti ad assecondare le tendenze in atto nella società ma che si ponga concretamente il problema della tutela dei soggetti deboli specialmente nel contesto del cosiddetto modello familiare allargato.
Questo richiamo, che si è fatto ai soggetti deboli, metti in luce il ruolo del notaio come operatore a tutela dei diritti dei soggetti più fragili, di coloro che hanno minore capacità di agire ed è molto apprezzabile l’impegno per la tutela della cosiddetta terza età sulla quale il Notariato ha lavorato insieme alle associazioni dei consumatori.
Mi rendo conto che sto affrontando temi, magari, diciamo così, deliberatamente anche nuovi, e quello che affronterò è, ancora, diciamo così, più arduo. Le nuove tecnologie.
Il tema delle nuove tecnologie interpella il notariato almeno sotto due prospettive.
La prima è che le nuove tecnologie determinano una trasformazione della professione notarile. Già era avvenuto in passato con la digitalizzazione degli atti, la firma elettronica, l’espressione di volontà attraverso i mezzi di comunicazione, eccetera. L’incessante evoluzione tecnologica non consente alcuna stasi; al contrario, siamo tutti chiamati ciascuno per la propria responsabilità a prendere in mano, e in esame, le novità che si affacciano: questo fa parte della fisiologia della professione notarile.
Di recente, è diventata assai nota la “Notarchain” ovvero la “blockchain” nella quale le informazioni non siano gestite puramente da soggetti anonimi ma dai notai. Siamo all’avanguardia in Europa su questo aspetto: è fornita la certezza della immodificabilità dei dati inseriti, l’accertamento sull’identità dei soggetti coinvolti, la verifica dei dati stessi inseriti nella catena. Su questi aspetti, l’incoraggiamento nel senso di offrire sempre maggiori informazioni sulle prassi in atto e sugli strumenti per governarle.
Questioni complesse riguardano anche vecchi modelli contrattuali applicati a recenti tecnologie: si pensi alla possibilità di assimilare i droni a beni immobili registrati o alla responsabilità per danni connessi da autoveicoli privi di conducente (senza contare i dilemmi morali da sciogliere in fase di progettazione: ad esempio, in caso di impatto inevitabile di un automezzo privo di conducente, come programmare il funzionamento affinché si diriga in una direzione anziché in un’altra, scegliendo tra le potenziali vittime?).
Merita una breve notazione anche la seconda e maggiormente innovativa prospettiva, la frontiera più avanzata che anche solo pochi anni fa sarebbe stata impensabile o avrebbe provocato moti d’ilarità. L’intelligenza artificiale ormai è una realtà.
Allora, la seconda prospettiva riguarda le nuove tecnologie come “oggetto” dell’attività stessa del Notariato. Se si considera la Risoluzione del Parlamento Europeo del 16 febbraio 2017 concernente le “raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica” si trovano indicati alcuni fronti che non possono non interessare il Notariato nella sua funzione di dare fede pubblica alla volontà dei privati: in primis, la disciplina, anche contrattuale, della responsabilità per eventuali danni e lo stato giuridico dei robot come “persone elettroniche”. La risoluzione europea addirittura invita a valutare la possibilità di istituire un sistema pubblico di registrazione di robot e lo stato giuridico specifico “per i robot in modo che almeno i robot autonomi più sofisticati possono essere considerati come persona elettroniche responsabili di risarcire qualsiasi danno da loro causato nonché eventualmente il riconoscimento della personalità elettronica di robot che prendono decisioni autonome o che interagiscono in modo indipendente con terzi”.
Si aprono scenari, a tratti inquietanti, che minano alla radice i fondamenti stessi del diritto civile e che necessitano di un ripensamento così profondo e ampio cui il notariato non può certo definirsi estraneo.
In conclusione, ho esordito con una citazione risalente al 1850, ho proseguito con una ulteriore citazione di Carnelutti del 1950. Ebbene, le accelerazioni in atto, soprattutto di carattere tecnologico, fanno sì che non dobbiamo aspettare il 2050 per registrare i mutamenti epocali che interessano tutti noi e che, come ho cercato di sottolineare, riguardano anche la specifica professione del notaio.
È una sfida che la classe dirigente, a partire dal governo e dalle istituzioni rappresentative, dovrà dimostrare di saper raccogliere prima di tutto dotandosi di adeguati strumenti operativi e di conoscenza.
Con questo mio intervento ho voluto, magari, centrare l’attenzione su situazioni, diciamo così, non convenzionali, non banali, che fanno parte della storica tradizione dell’attività del notaio ma in qualche modo rappresentare le sfide di tipo tecnologico, anche più semplicemente, del diritto familiare, in evoluzione rapidissima che impongono alla politica e anche alla vostra professione di essere al passo con i tempi.
Vi ringrazio per la vostra attenzione.
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Giancarlo Giorgetti
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