Discorso di apertura del Notaio Cesare Felice Giuliani – Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato – al LIV Congresso Nazionale del Notariato.
Dopo il ringraziamento al Presidente della Repubblica per il messaggio inviato al Congresso, il saluto alle autorità presenti ed a tutti gli intervenuti, l’oratore ha evidenziato come il tema congressuale si pone in aperta opposizione alla invalsa tendenza verso “una semplificazione senza regole che travolge tutto e tutti dietro la falsa aspettativa di un maggior impulso per l’economia e quindi di un maggiore benessere” mentre “il vero impulso all’economia […] è dato dalla certezza dettata dalla regole a tutela di un sano e virtuoso mercato che non può prescindere dalla certezza delle transazioni. Tutte certezze che non possono essere raggiunte con il solo utilizzo di piattaforme informatiche non sorvegliate.”
È il controllo di legalità, afferma il Notaio Giuliani, che “diventa il vero volano dell’economia costituendone la vera spinta propulsiva.“
Per questo il presidente del CNN invita ad una profonda riflessione sull’opportunità di una informatizzazione senza controllo rispetto al fine di un sano sviluppo economico. Ovviamente, avverte l’oratore, non si tratta di un rifiuto dell’innovazione tecnologica ed informatica, la quale può assumere “una valenza sicuramente positiva qualora la sua introduzione venga ad essere sostitutiva di un lavoro manuale ed usurante” a patto, tuttavia, “che la ricchezza indotta dalla maggiore produttività dei macchinari sia giustamente distribuita”1). Si tratta, invece, di non lasciare, in qualsiasi campo, il sopravvento alla macchina, priva di valori etici, opinioni, pensiero politico.
“Alla domanda attuale se un sopraggiunto risveglio etico, a prescindere dalle norme che lo codifichino, possa essere sufficiente al rilancio dell’economia o se invece siano necessarie delle norme al fine del rispetto dei principi etici, io credo di poter rispondere che costituisce un importante traguardo che si incominci a parlare di un’economia che ponga al centro non più i profitti ma l’uomo.” 2)
E questa centralità dell’uomo “non può essere superata nel campo del diritto.”[…]
“Controlli da parte dell’uomo [sono] ancor più necessari in un’epoca in cui le transazioni transfrontaliere, grazie all’informatizzazione, diverranno sempre più agevoli e di conseguenza sempre più numerose, comportando, inevitabilmente, l’applicazione di regole di negoziazione certe e controllate. La libera circolazione della ricchezza al di là delle frontiere nazionali tramite piattaforme informatiche ha bisogno di certezze forse anche maggiori di quelle ordinarie. Troppi rischi si correrebbero nel continuare ad implementare piattaforme autonome lasciando spazio a costituzione di società senza controlli e trasferimento di beni senza controlli.”
A corroborare le sue affermazioni l’oratore ricorda quanto avvenuto in Estonia, paese nel quale, proprio a causa della selvaggia semplificazione, sono stati riciclati, tramite banche locali, 300 miliardi di euro con procedimenti informatici privi di controllo.
“Gli ingredienti della ricetta vincente per una necessaria accelerazione dell’economia”, conclude sull’argomento il Presidente del CNN, “sono quindi sviluppo informatico e certezza delle transazioni unitamente ad un efficiente sistema di intermediazione che in Italia per fortuna esiste e di cui è parte anche il notariato. Mi riferisco ovviamente non solo al controllo di legalità da noi svolto ai fini dell’iscrizione degli atti immobiliari e societari nei pubblici registri, ma anche al nostro contributo ai fini dell’antiriciclaggio riconosciuto tanto dell’UIF [Unità di Informazione Finanziaria per l’Italia, istituita presso la Banca d’Italia – n.d.r.] quanto dal GAFI [Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale, con sede in Parigi – n.d.r.] che nel dossier Italia evidenzia il nostro sistema come all’avanguardia a livello mondiale“
Il secondo argomento oggetto del discorso di apertura del Congresso è quello del compenso dei professionisti che, ricorda l’oratore, sono lavoratori, sia pure senza vincolo di dipendenza, ai quali lo Stato dovrebbe garantire una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro, in ossequio ai principi costituzionali. “Anche il rispetto dei valori costituzionali nel campo del lavoro, e quindi delle libere professioni, è rispetto della legalità.”
“La concorrenza tra i professionisti deve essere basata innanzitutto sulla competenza prima che sull’onorario. A parità di onorario minimo si andrà dal professionista più competente, innescando così il vero circolo virtuoso della competizione tra professionisti basato sulla rispettiva preparazione tecnica e senza più la necessità, anzi l’obbligo, di quei crediti formativi che sono stati introdotti, forse non a caso, perché si è giustamente immaginato che con l’abolizione delle tariffe sarebbe diminuita la voglia di aggiornamento, considerati i compensi non più parametrati alla preparazione.“
Avviandosi alla conclusione il Notaio Giuliani ricorda che “ Il Notariato ha la sua ragion d’essere nel dare certezza e legalità alle transazioni, sempre al passo con i tempi; per questo desidero ringraziare il Sig. Ministro della Giustizia, onorevole Bonafede anche per l’istituzione del Tavolo tecnico per la riforma del Notariato allo scopo di dare maggiore stabilità alle nostre competenze con l’auspicio, inoltre, di un rafforzamento degli archivi notarili.“
“Il notariato” conclude l’oratore “parte dello Stato, è a disposizione ed a servizio dei cittadini nel fare la sua parte e contribuire così ad una più spedita crescita del Paese nella consapevolezza che gli investitori, soprattutto stranieri, si potranno sentire maggiormente protetti in presenza di controlli di legalità sia nelle transazioni societarie sia in quelle immobiliari, consapevoli che nel rispetto della legge si cresce“.
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1) Lo stesso concetto ha espresso il noto sociologo Domenico De Masi durante la trasmissione di “Start” (rubrica di sky uno): in considerazione del fatto che la ricchezza è prodotta in massima parte dalle macchine non potrà più essere distribuita tramite i salari, ma dovrà trovarsi un altro modo di distribuzione.
2) Qui l’oratore aveva forse in mente anche se non lo ha citato il recente “manifesto” della Business Roundtable che va proprio in questa direzione, almeno nelle dichiarazioni.