54° Congresso Nazionale del Notariato: intervento del Ministro della Giustizia

Intervento dell’Avv. Alfonso Bonafede – Ministro della Giustizia – al LIV Congresso Nazionale del Notariato.

Firenze – 7/9 Novembre 2019

Dopo il saluto alle autorità presenti ed a tutti i partecipanti ai lavori congressuali, il Ministro della Giustizia ha manifestato il Suo apprezzamento per il tema prescelto: “La legalità al centro: crescere nel rispetto della legge” rimarcando che “non vi può essere, per il nostro Paese, alcun sentiero di crescita duratura e socialmente equa se non nel segno della legalità.”
“Troppo spesso” ha affermato il Ministro, “nell’immaginario collettivo viene coltivata un’idea della giustizia che trova il suo perimetro esclusivo all’interno degli uffici giudiziari. Bisogna invece ampliare questo perimetro investendo sul valore della legalità come precondizione culturale di una giustizia che opera e si concentra innanzitutto nella garanzia del rispetto delle regole e, soltanto nel momento patologico ed eventuale della violazione di quelle regole, giunge all’interno di un’aula giudiziaria.”
“Sotto questo profilo la certezza dei rapporti giuridici diventa un valore irrinunciabile per l’ordinamento; un elemento di garanzia dei diritti che rappresenta anche un filtro rispetto al numero elevatissimo dei contenziosi attualmente pendenti in Italia. In questa direzione, il contributo dei notai è fondamentale.” Ed a questo proposito il Ministro ha ricordato “il bassissimo numero di contenziosi pendenti in Italia concernenti le alienazioni immobiliari.”

Quindi Il Ministro si è soffermato su alcuni argomenti specifici di interesse notarile. 

  • Progetto di riforma dell’accesso e dell’esercizio della professione notarile.
    Il Ministro ha richiamato l’impegno, assunto nel congresso dello scorso anno, dell’apertura di un “Tavolo tecnico” diretto alla predisposizione di un progetto di riforma.
    Il tavolo è stato istituito e, fino alla crisi di governo, si erano già tenuti quattro incontri (ultimo il 12 giugno 2019), nella prospettiva di giungere a un’organica ricognizione della materia notarile, finalizzata all’aggiornamento e alla razionalizzazione del sistema, tenendo conto delle esigenze di semplificazione, di innovazione, di vicinanza alle istanze dei cittadini.” 
    “I lavori sono già a buon punto e sono certo che il tavolo arriverà presto ad un progetto riformatore ambizioso.”
    Il Ministro ha rivendicato il fatto che “la formazione del nuovo governo e la prosecuzione della legislatura abbiano permesso di continuare con questo progetto che, qui confermo, proseguirà, progetto che altrimenti sarebbe andato in fumo”
  • Registro Generale dei testamenti.
    Mi riferisco” ha detto il Ministro, “allo schema di decreto da me sottoscritto concernente «Regolamento recante la disciplina delle modalità di iscrizione in via telematica degli atti di ultima volontà nel registro generale dei testamenti su richiesta del notaio o del capo dell’archivio notarile, ai sensi dell’articolo 5-bis della legge 25 maggio 1981, n. 307, come modificato dall’articolo 12, comma 7, legge 28 novembre 2005, n. 246, recante semplificazione e riassetto normativo per l’anno 2005.” “Lo schema di decreto” ha detto il Ministro “è attualmente presso il MEF per la firma del Ministro dell’Economia (concertante) ai fini della successiva pubblicazione.»”
  • Semplificazione.
    È in cantiere una proposta diretta a raggiungere l’obiettivo della trasmissione telematica delle copie repertoriali mensili.” 
    Il progetto, su cui deve ancora esserci un confronto interno alla maggioranza, prevede che il notaio trasmetta in via telematica all’Ufficio centrale degli archivi notarili, in formato digitale, la copia mensile dei repertori nonché la copia trimestrale del registro somme e valori, ovvero la certificazione negativa e ogni altra documentazione connessa, affinché l’Ufficio centrale provveda all’inserimento nell’archivio centrale informatico. È allo studio anche l’ipotesi che il professionista esegua i versamenti ai quali è tenuto, a mezzo degli archivi notarili distrettuali, su conto corrente postale gestito dall’Ufficio Centrale. L’Amministrazione degli archivi notarili provvederebbe, quindi, alla dematerializzazione delle copie mensili conservate su supporto cartaceo dagli archivi notarili stessi.
    Questo progetto, ha detto il Ministro, semplifica le operazioni degli studi notarili ma anche quelle degli Archivi notarili consentendo:
    • di automatizzate i controlli sulla corrispondenza tra quanto dovuto e quanto liquidato e versato dal notaio all’Archivio;
    • di automatizzate la redazione della statistica sull’attività notarile;
    • di eliminare “l’archiviazione cartacea e le connesse attività, con rilevante riduzione dei carichi di lavoro per il personale degli Archivi notarili e altri controlli importanti per la collettività e altre Pubbliche Amministrazioni.
    • di ridurre notevolmente le attività dei servizi cassa dei singoli Archivi notarili, per effetto del pagamento con modalità telematiche.
  • Equo compenso.
    il Ministro ha rammentato che: “già nell’atto di indirizzo politico amministrativo per l’anno 2020 e nelle linee programmatiche, ho espressamente annoverato, proprio sul fronte delle iniziative destinate ad avere positive ricadute sulla certezza dei rapporti giuridici e sulla deflazione del contenzioso giudiziale, l’avvio di una approfondita attività di analisi, ricognizione e confronto con tutti gli operatori del diritto coinvolti dalla disciplina dell’equo compenso”, ribadendo che: “l’attività in questione volta a esaminare le criticità della disciplina attualmente vigente sul compenso ai professionisti iscritti agli Ordini professionali assoggettati alla vigilanza del Ministero della Giustizia, in parte già avviata nell’anno in corso, proseguirà anche nell’anno 2020. È stato già istituito un tavolo tecnico che vede, ovviamente, la partecipazione dell’Ordine notarile: anche questo tavolo ha subito un arresto in seguito alla crisi di Governo ma è mia ferma intenzione riattivarlo in tempi brevi”.
    Sempre su questo argomento il Ministro ha annunciato ai congressisti che il Governo, il 29 ottobre, in sede di discussione di una mozione sulle libere professioni, ha “assunto l’impegno di (cito testualmente) intraprendere ogni opportuna iniziativa di carattere normativo atta a garantire la diffusa applicazione del principio dell’equo compenso per le prestazioni svolte da professionisti a favore delle pubbliche amministrazioni, grandi imprese, banche e assicurazioni, principio già contemplato all’art. 13 bis della legge professionale forense, recepito nella legge di bilancio 2018, ed avviare una mirata interlocuzione con tutte le professioni ordinistiche raccogliendo specifici contributi sulle peculiarità dei rispettivi regimi tariffari, onde poter elaborare una proposta normativa coerente ed unitaria sul tema”. Infine il Ministro ha chiuso l’argomento con l’affermazione che:”l’equo compenso non è soltanto una questione economica, è prima di tutto una questione di dignità del professionista, oltre che una garanzia della qualità del lavoro svolto a favore dei cittadini.” [E qui il Ministro si inserisce nel solco tracciato dalla sentenza della Corte di Giustizia UE del 4 luglio 2019 – n.d.r.]
  • Diritto successorio.
    Il Ministro ha richiamato “le iniziative necessarie a definire una riforma organica” del settore “anche in termini di rinuncia volontaria ad azioni a tutela della quota legittima, è in cantiere come sapete la rimodulazione complessiva della disciplina in materia successoria. In materia di circolazione dei beni di provenienza donativa è evidente che alcuni  fondamentali strumenti del passato devono necessariamente affrontare le sfide poste da un nuovo contesto sociale, altrimenti, strumenti che sono stati importanti in passato si trasformano oggi in palesi ostacoli completamente illogici e fuori dal tempo rispetto alla necessaria circolazione dei beni.”
  • Ammodernamento e introduzione delle nuove tecnologie.
    Il Ministro ha segnalato “l’importanza di accelerare i tempi di azione dei soggetti che operano nell’economia reale. Tuttavia […] la celerità non può e non deve sacrificare il controllo di legalità. L’aumento delle segnalazioni (parliamo di circa il 90%) dei notai in materia di antiriciclaggio, ne rappresenta la prova più evidente. E quando parliamo di antiriciclaggio parliamo di strumenti importantissimi di lotta alla corruzione, di lotta alla criminalità organizzata e tra l’altro si tratta di strumenti che aumentano notevolmente la competitività del nostro Paese.”

Infine il Ministro ha concluso il suo intervento con un riconoscimento al “Notariato che ha ben compreso l’esigenza di trasformarsi per stare al passo con i tempi e valorizzando le capacità e la professionalità si possono affrontare e vincere le sfide dettate dalla tecnologia e dalla globalizzazione” e con una citazione di una frase pronunciata da Aldo Moro nella sua veste di Ministro della Giustizia: “Al di là della posizione formale, che il notaio assume, di mediatore tra pubblico e privato, il notaio è anche l’equilibrato e responsabile consulente delle parti nella formazione ed espressione della loro volontà giuridicamente rilevante. È qui che la preparazione tecnica, la sensibilità umana, il senso sociale del notaio possono avere la loro esplicazione con effetti benefici di rilevante portata ed è qui che il notaio svolge in concreto un’attività veramente efficace per muovere ed orientare in senso costruttivo la vita sociale”.

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Intervento del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede

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