Doing Business Italia 2013

Una pubblicazione rilasciata dalla Banca Mondiale e la Corporazione per la Finanza Internazionale.

Per quanto riguarda i trasferimenti di proprietà immobiliare, Doing Business registra le procedure necessarie perché un’impresa possa comprare un immobile da un’altra impresa e trasferirne il titolo di proprietà a suo nome ….. Il processo si avvia con l’ottenimento dei documenti necessari (come una copia del titolo di proprietà) e l’esecuzione della due diligence (opportuni controlli [n.d.r.]), qualora necessaria. La transazione è considerata completa quando è opponibile a terzi e quando l’acquirente può usare l’immobile come garanzia collaterale per un prestito bancario o rivenderlo. (pag. 35)

 

Secondo il rapporto Doing Business Italia 2013, ultima versione disponibile in italiano e scaricabile da Doing Business Italia 2013, relativamente a questa materia l’Italia si colloca in posizione migliore rispetto alla maggior parte dei paesi dell’Unione Europea, sia per tempi di esecuzione, sia per costi e sia per la minore complessità (vedi il grafico di figura 5.2 [pag. 35 del rapporto] che dà una valutazione complessiva del procedimento traslativo e, quindi, per quanto riguarda i costi considera il complesso degli oneri fiscali e dei servizi professionali).
 
Il grafico di figura 5.4 (pag. 36 del rapporto) considera i costi dei trasferimenti immobiliari distinguendo tra oneri fiscali (colore azzurro) e servizi professionali (colore giallo)
 
Esaminando il grafico di figura 5.4, visivamente si può riscontrare che, quando a costi dei servizi professionali, l’Italia si colloca meglio della Francia, dell’Irlanda ed anche del Regno Unito, (il quale, ha il notariato di tipo anglosassone che, secondo i suoi paladini, dovrebbe essere il più economico) e non si discosta molto dalla posizione della virtuosa Germania.

 

Trasferire la proprietà immobiliare in Italia è più rapido, meno costoso e meno complesso che nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea

Trasferire la proprietà immobiliare in Italia è più rapido, meno costoso e meno complesso che nella maggior parte dei paesi dell’Unione Europea.

 

Trasferimento di proprietà immobiliare: i costi registrati a Catanzaro e Roma a confronto con alcuni paesi OCSE ad alto reddito

Trasferimento di proprietà immobiliare: i costi registrati a Catanzaro e Roma a confronto con alcuni paesi OCSE ad alto reddito.

 


 

 Qui di seguito si riproduce parte del testo che accompagna i grafici:

“La variazione dei costi associati al trasferimento della proprietà tra le città italiane analizzate da Doing Business é piuttosto ridotta. I costi variano dal 4,3% del valore dell’immobile a Catanzaro al 4,5% di Roma (figura 5.4)” (pag. 36).

 

“Trasferire una proprietà immobiliare é un’operazione relativamente veloce in tutte le città italiane analizzate da Doing Business. L’avanzata digitalizzazione dei dati nelle agenzie pubbliche e nei servizi professionali coinvolti ha aiutato ad accelerare considerevolmente il processo.
Notartel, la piattaforma intranet istituita dal Consiglio Nazionale del Notariato (e da questo esclusivamente finanziata con i contributi versati dai notai e senza oneri per lo Stato [n.d.r.]), permette ai notai di eseguire verifiche ed estrazioni accedendo alle banche dati dei registri immobiliari, del registro imprese e del catasto nel giro di pochi minuti e senza interagire con alcun pubblico funzionario”.(pag.36).

 

“In Italia, le imposte ipotecaria e catastale ammontano al 4% del valore della proprietà.
Altri oneri e tasse statali, insieme agli emolumenti per i servizi professionali, possono incrementare il costo di un ulteriore 0,5%.” (pag. 37). 

 

“Le misure recentemente introdotte dal governo italiano, come l’aumento del numero di notai e l’abolizione delle tari e professionali, dovrebbero aumentare la concorrenza e, in ultima analisi, contribuire ad abbassare il costo dei servizi professionali connessi al trasferimento di proprietà. Ulteriori abbassamenti di costo potrebbero essere ottenuti riducendo le imposte e gli oneri fissati a livello nazionale”. (pag. 37)

 

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(Come si vede, tra i suggerimenti del rapporto, le misure già adottate nei confronti del notariato sono ritenute sufficienti. L’ulteriore riduzione dei costi è richiesta all’erario attraverso la riduzione del carico fiscale. [n.d.r.]) 

 


 

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