L’opportunità di tentare la vendita di immobili con asta “privata” è una soluzione che il Consiglio nazionale del notariato ha approfondito per offrire strumento a chi voglia avvalersi, per l’alienazione di propri beni, della “offerta al pubblico” mediante atto notarile e della gara tra gli interessati all’acquisto.
Affidando al notaio l’elaborazione del bando, la divulgazione e lo svolgimento dell’asta, il venditore può tentare di spuntare il prezzo più conveniente.
Seguendo questa procedura, il venditore risolve in anticipo i problemi operativi, in quanto la due diligence viene svolta dal notaio e dai tecnici incaricati prima della sottoscrizione dell’offerta al pubblico.
Inoltre, il meccanismo genera un risultato di correttezza e di equilibrio nella selezione dell’acquirente.
Infine, se l’offerta al pubblico è per la formazione di un contratto preliminare, il fatto della formulazione della proposta e dell’accettazione mediante atto notarile ne comporta la trascrizione nei Registri immobiliari.
Quanto all’asta “privata”, secondo i casi si può ricorrere:
- all’asta con offerte segrete, senza incantoo con incanto, aggiudicatario il miglior offerente. Qui la vendita viene aggiudicata a chi ha proposto la migliore offerta, partendo dal prezzo minimo indicato dal venditore;
- all’asta con offerte segrete, cui può seguire un incanto a determinate condizioni nel quale ogni interessato offre per iscritto un prezzo massimo;
- all’asta con offerte al ribasso, solo in assenza di offerte pari o superiori alla base d’asta; in tale caso, la vendita viene aggiudicata al miglior offerente, partendo dal prezzo massimo indicato dal venditore nell’ambito dei limiti temporali dell’offerta.