50° Congresso Nazionale del Notariato: apertura dei lavori del Presidente del Comitato Esecutivo del Congresso

“Quello che conta è sapere se costa di più un sistema giuridico come il nostro … a controllo preventivo o un sistema a controllo successivo”.

Per ottenere ciò “si devono conoscere i numeri, analizzarli, tirare le somme e dimostrare quanto l’enorme effetto deflattivo sul contenzioso del controllo notarile preventivo faccia risparmiare”.

Nell’articolo la trascrizione integrale dell’intervento di Arrigo Roveda.

[Per gentile concessione della redazione RUN – Rete Unitaria del Notariato]

A nome dei notai del Collegio Notarile di Milano porgo un caloroso benvenuto ai gentili ospiti ed alle autorità presenti in sala.

Entriamo senza preamboli nel vivo dei lavori congressuali per sottolineare che questo non è un congresso normale. E sarebbe un errore affrontarlo come se fosse un congresso normale.

Questo congresso giunge dopo otto drammatici mesi, quelli susseguiti alla presentazione del disegno di legge sulla concorrenza, nel corso dei quali l’istituzione notarile è stata messa in discussione nelle sue fondamenta come mai era accaduto in precedenza, per lo meno in epoca repubblicana.

Segnali, avvertimenti di questo inquietante divenire erano già stati percepiti, ma il disegno di legge ha dato la netta sensazione che il notariato fosse classificato dal legislatore come una delle molte professioni liberali e non come un pubblico ufficio organico agli altri poteri dello Stato.

Di fronte a questi segnali la risposta non può essere quella di un arroccamento dogmatico, ma quella della persuasione con la forza della ragione.

“Il valore economico della sicurezza giuridica” è il titolo di questo congresso. Ed è un titolo molto forte che va ben al di là della sua apparente genericità.

È un titolo che vuol significare un preciso salto di qualità delle argomentazioni con le quali il Notariato spiega la sua centralità nel sistema giuridico.

È giunto il momento di rottamare vecchi argomenti retorici. Giunto il momento di smettere di trincerarsi dietro il concetto di specificità, di ringraziare ma salutare Carnelutti perché “tanto più notaio tanto meno giudice” potrebbeessere letto al contrario “tanto più giudice tanto meno notaio”. Quello che conta è sapere se costa di più un sistema giuridico come il nostro (finora) a controllo preventivo o un sistema a controllo successivo. Noi la risposta la conosciamo ma dobbiamo dimostrarla e, soprattutto, quantificarla.

Piaccia o non piaccia viviamo in un’epoca in cui l’economia prevale sul diritto. L’economia detta le regole e il giurista le scrive.

Questo significa che il nostro armamentario argomentativo deve passare dal foglio a righe al foglio a quadretti. Che per convincere il legislatore a conservare un sistema affidabile di sicurezza giuridica preventiva, si devono conoscere i numeri, analizzarli, tirare le somme e dimostrare quanto l’enorme effetto deflattivo sul contenzioso del controllo notarile preventivo faccia risparmiare, quanti investimenti possa attrarre, quanto l’affidabilità dei pubblici registri costi in termini di caricamento dei dati e quanto faccia risparmiare in termini di sicurezza della contrattazione.

La domanda implicita nel titolo del congresso può apparire retorica, ma è nostro compito riempirla di un dato numerico che consenta al legislatore di fare scelte più avvedute e meno ideologiche di quelle che stanno alla base del disegno di legge sulla concorrenza.

Sullo sfondo del disegno di legge c’è un altro tema che questo congresso deve con urgenza affrontare e che l’eventuale approvazione della normativa può solo aggravare.

Una serie di fattori facilmente individuabili (la perdurante crisi economica, l’erosione delle competenze esclusive, il regime di libertà tariffaria) ha profondamente modificato la struttura economica del notariato senza che venisserocorrispondentemente modificate le regole di funzionamento per i notai.

Le novità in arrivo dal legislatore potrebbero ulteriormente incrementare il problema.

Pare indifferibile, e il congresso non potrà non occuparsene, un profondo ripensamento dell’ordinamento notarile. Il notariato di oggi è diverso dal notariato di dieci anni fa. Molto diverso. Ma probabilmente è molto diverso anche dal notariato che sarà tra cinque anni, Sono tempi di cambiamenti accelerati che quindi chiedono riflessioni prospettiche ancor più anticipate.

Siamo in tanti ad essere venuti in questi giorni: quanti percentualmente nessuna professione è in grado di riunire in una sala. Perché non siamo una professione ma un’istituzione.

Avrete notato come, nel saluto inaugurale, mi sia rivolto agli ospiti ed alle autorità e non invece come al solito alle colleghe ed ai colleghi. L’ho fatto perché penso che salutando le autorità ho in fondo salutato anche tutti e ciascuno di voi.

Buon lavoro allora con questi due compiti.

Dimostriamo con i numeri il nostro contributo al benessere del Paese.

Progettiamo con lungimiranza il nostro futuro prima che sia il futuro a prenderci d’anticipo.

Arrigo Roveda