50° Congresso Nazionale del Notariato: saluto del Presidente del Comitato Ordinatore dei Congressi

“… intendiamo confrontarci a viso aperto intorno alla sicurezza giuridica ed al suo valore economico, sicuri di avere solidi argomenti per confutare il presupposto ideologico iperliberista, che ne parla in termini di freno allo sviluppo e per dimostrare che il notariato, garantendo l’affidabilità del sistema con efficacia ed a costi contenuti, contribuisce invece a determinare condizioni favorevoli allo sviluppo economico.”

Nell’articolo la trascrizione integrale dell’intervento di Enrico Sironi.

[Per gentile concessione della redazione RUN – Rete Unitaria del Notariato]

Autorità, Gentili Ospiti, Care Colleghe e Cari Colleghi,

il 50° Congresso Nazionale del Notariato, che apriamo quest’oggi, è un congresso particolare, perché del tutto particolare, per il notariato italiano, è l’anno che viviamo…. un anno segnato dalla vicenda del DDL Concorrenza, cioè da un’iniziativa legislativa che, con l’obiettivo dichiarato di ridurre i costi a carico dei consumatori e delle imprese e favorire la crescita economica, nel suo testo originario avrebbe invece portato alla trasformazione dell’ordinamento giuridico italiano, compromettendo uno dei suoi valori fondanti e, precisamente, quello della sicurezza giuridica.

Abbiamo ben chiaro come tale valore si materializza quotidianamente nell’esercizio delle funzioni del notaio, pubblico ufficiale selezionato per concorso dopo uno specifico percorso formativo, al quale lo Stato delega non semplicemente l’accertamento dell’identità delle parti (come avviene, invece, negli ordinamenti di common law), ma anche la verifica della loro capacità e legittimazione ad agire e soprattutto il controllo preventivo di conformità della volontà privata all’ordinamento. È esattamente nell’adempimento – in posizione di terzietà – dei doveri pubblicistici propri della nostra attività e nella sinergica collaborazione con i pubblici registri (quello immobiliare come quello delle imprese), che trova attuazione il valore della sicurezza giuridica.

Si tratta, in sostanza, di assicurare il legittimo affidamento che determinate situazioni giuridiche (posizioni soggettive, rapporti contrattuali ed atti di organizzazione di impresa) siano caratterizzate da un elevato tasso di stabilità, cioè che sia possibile prevedere con certezza le conseguenze giuridiche di determinati atti o fatti.

È, quello della sicurezza giuridica, uno dei principi generali di diritto dell’Unione Europea, come più volte affermato dalla Corte di Giustizia, ed è principio che viene espressamente richiamato dallo stesso art.

41 della nostra carta costituzionale, laddove vengono fissati i confini della libertà di iniziativa economica.

Proprio dalla rilevanza costituzionale di tale principio deriva la sua non negoziabilità, in ragione della quale i notai italiani hanno fatto sentire la propria voce critica rispetto a proposte che, in campo immobiliare e societario, sulla scorta di un malinteso liberismo economico, anziché favorire lo sviluppo del Paese hanno rischiato di compromettere l’affidabilità del mercato immobiliare e tuttora rischiano di pregiudicare gravemente il nostro diritto delle imprese.

Il Parlamento ha, fin qui, mostrato di aver compreso le nostre osservazioni nel campo immobiliare; confidiamo che nel dibattito al Senato le ragioni della sicurezza giuridica possano essere ulteriormente comprese e condivise.

Il notariato si è, in questi mesi, messo in discussione, e lo ha fatto non arroccandosi su precostituite ed antistoriche posizioni di conservazione, ma mettendo al centro il bene del Paese: è con quest’ottica che intendiamo confrontarci, anche nel nostro Congresso, con interlocutori del mondo economico, dell’accademia e delle Istituzioni; intendiamo confrontarci a viso aperto intorno alla sicurezza giuridica ed al suo valore economico, sicuri di avere solidi argomenti per confutare il presupposto ideologico iperliberista, che ne parla in termini di freno allo sviluppo e per dimostrare che il notariato, garantendo l’affidabilità del sistema con efficacia ed a costi contenuti, contribuisce invece a determinare condizioni favorevoli allo sviluppo economico.

La garanzia di un elevato grado qualitativo e la diffusione capillare del servizio sul territorio nazionale fanno del notariato un servizio universale, assicurato fino ad oggi da una programmazione numerica in base a parametri non solo demografici ma anche economici, funzionali a garantire l’efficienza del sistema, in linea con quanto avviene in tutta Europa: il che ci porta ad auspicare un supplemento di riflessione da parte delle forze parlamentari.

Vogliamo superare una narrazione ancorata ai ben noti luoghi comuni, per far comprendere la vera natura del Notariato.

Per questo il congresso sarà anche, nella seconda parte di questo pomeriggio, dopo i saluti delle Autorità e gli interventi del vice presidente Legnini e del Ministro Boschi, che anche quest’anno ci onorano della loro presenza, (il congresso sarà anche, dicevo,) l’occasione per riflettere sulla propensione internazionale del nostro lavoro e sul ruolo del notaio quale mediatore giuridico e culturale nelle relazioni con gli stranieri (donne, uomini ed imprese) che si stabiliscono nel nostro Paese o che entrano in relazione commerciale con le nostre imprese, nonché per confermare il feeling che ormai da oltre vent’anni lega notariato, tecnologia ed informatica, confrontandoci sulle prospettive di un futuro più o meno prossimo.

Proprio la costruzione del futuro, infine, sarà il leitmotiv del dibattito interno alla Categoria, che prenderà le mosse domani pomeriggio con l’intervento del nostro Presidente nazionale, per continuare nella giornata di martedì.

Un futuro che, senza tradire i valori fondanti della nostra professione (terzietà, pubblica fede, legame con la sede), dovrà fare i conti non solo con l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, ma anche con le sfide di una società ormai multiculturale e di un’economia sempre più globalizzata, oltre che con le incognite di quella ripresa economica che sembra ormai alle porte dopo la profonda crisi di questi anni.

Un futuro da costruire con il coraggio dell’autocritica, senza la quale non sarà possibile comprendere e superare alcune delle ragioni sottostanti agli attacchi esterni.

Un futuro da costruire avendo a cuore l’interesse della società italiana e dei nostri concittadini, le preoccupazioni dei nostri collaboratori, i sogni e le speranze dei giovani Colleghi che si affacciano alla professione in questi anni difficili e di quanti con passione si dedicano allo studio ed alla preparazione per superare il concorso ed entrare a far parte della famiglia del notariato.

Un futuro da costruire insieme (superando i diffusi pregiudizi che allontanano tra loro notai giovani e meno giovani, settentrionali o meridionali, notai di città e di campagna), partendo dalla revisione della disciplina della pratica e del concorso, per garantire preparazione culturale e morale; un futuro che coniughi il dovere di assistenza alla sede con l’opportunità di incentivare l’associazionismo e la sfida dell’analisi economica dei costi di studio, (un futuro) che riformi le regole di redazione dell’atto pubblico, adeguandole all’uomo ed alla società del ventunesimo secolo, che valorizzi la deontologia quale strumento di tutela del cittadino, che sappia trovare la sintesi tra le esigenze della concorrenza, le ragioni ed i doveri propri della pubblica funzione…. un futuro nel quale il notariato possa aggiornarsi rimanendo sé stesso e continuando a contribuire come sa al progresso ed al benessere della società italiana! Chiudo questo mio intervento ringraziando quanti hanno lavorato con passione e generosità alla preparazione di queste giornate ed augurando a ciascuno di voi: Buon Congresso!

Enrico Sironi