Dal DDL Concorrenza alla riscoperta delle professioni

Cambio di rotta del governo sulle professioni.

Il titolo di questa nota riproduce quello di un articolo, a firma di Marino Longoni pubblicato il 1° aprile scorso su Italia Oggi (giornale cartaceo e sito internet) dal quale si apprende che il Ministro della Giustizia, nel corso della cena organizzata da quella testata per celebrare i 25 anni di vita, ha affermato che “il liberismo sfrenato dell’Anti Trust ha fatto il suo tempo, perché le professioni ordinistiche esprimono valori che vanno ben al di là del mero dato economico” ed inoltre che “leggere il mondo delle professioni come soggetti organizzati per la fornitura di servizi è una lettura riduttiva e mercatistica che rischia di sacrificare la specificità delle diverse prestazioni professionali. … C’è stata la tendenza ad omologare la specificità delle prestazioni professionali ad alti tipi di prestazioni, tendenza che ha prodotto dei guasti, perché ogni professione tutela una serie di valori e diritti che non sono meramente ascrivibili alla dimensione economica”.

Parole che, secondo l’autore dell’articolo di Italia Oggi, sono state accolte dai presidenti degli ordini professionali presenti “con un sospiro di sollievo dopo un decennio di vere e proprie persecuzioni legislative attuate o tentate in molteplici modi”.

Il presidente del CNN intervistato dallo stesso Marino Longoni (Italia Oggi 6 aprile scorso, pag. 1) ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che si sia compreso l’importante e imprescindibile valore delle professioni per la società italiana, perché i professionisti rappresentano, … per la competenza e qualità che essi esprimono, una componente essenziale per il progresso del Paese; ha ricordato che, anche se si tratta di soggetti economici, i professionisti hanno peculiarità completamente diverse dalle imprese, a maggior ragione i notai che sono pubblici ufficiali dello Stato.

Il ministro ha, tuttavia, ha messo in guardia l’uditorio da qualsiasi ritorno ad una visione corporativistica delle professioni, tracciando una via intermedia tra questa impostazione ed una eccessivamente liberista riconoscendo, infine, che “un percorso di riforme con un’interlocuzione con i soggetti che poi saranno chiamati ad applicarle è un modo di evitare quell’astrattezza che spesso caratterizza il legislatore”.

 

Marino Longoni – La riscoperta delle Professioni – Italia Oggi – Diritto & fisco – 1/4/2017

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