Il PIL va in soffitta?

La notizia è riportata da Il Sole 24Ore del 3 maggio scorso in un articolo a firma Laura Di Pillo.

Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan in un intervento alla Lectio magistralis di Joseph Stiglitz all’Università La Sapienza di Roma ha sottolineato  l’emergenza di una crescente diseguaglianza, una distribuzione della ricchezza che penalizza sempre più i ceti medio bassi, fenomeno globale che anche in Italia si manifesta con inevitabili effetti sociali e politici, ed ha informato l’uditorio che il Governo intende introdurre nel prossimo DEF, un indice del “Benessere Sostenibile” (Bes) in aggiunta o in sostituzione (la notizia non è chiara su questo punto) al Pil il quale, secondo un’affermazione di Bob Kennedy che il giornale richiama, “misura tutto, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta” e, in particolare, non misura la diseguaglianza che “non è solo un male in sé ma diminuisce anche la crescita e la coesione sociale e condiziona il welfare, oltre a influenzare profondamente le politiche economiche, perché alcuni cercano di approfittarsene» come ha ricordato il Ministro Padoan in quella occasione.

Una delle cause della crisi, ha sottolineato il ministro, è legata al fatto che si guardava a «una unica dimensione, quella del Pil». Bisogna invece «arricchire il set di misurazione con nuovi indicatori» (Leggi su http://24o.it/e8mjjm)


Chi voglia documentarsi sugli indicatori diversi dal PIl può consultare: A. Rinaldi, R. Zelli, “Misurare il benessere. La sfida degli indicatori alternativi al Pil”, Donzelli editore, Roma, 2014, “

Chi voglia documentarsi sulla crescita delle diseguaglianze può consultare: Thomas Piketty – “Il capitale del XXI secolo” – Parte Terza – La struttura delle diseguaglianze – Saggi Bompiani – 2014

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