Osservazioni brevi di un notaio in pensione al LIII Congresso Nazionale del Notariato

Avrei voluto prendere la parola, ma non ho fatto in tempo ad iscrivere un mio intervento.

Il tema congressuale – “Semplificazione e innovazione: diritti e garanzie nell’Italia del cambiamento” – era moderno, lungimirante e coinvolgente.

Finalmente ho avuto il piacere di ascoltare, da parte dei membri del Governo intervenuti, discorsi di squisita fattura tecnico-giuridica sulla funzione notarile, in particolare quello del Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Giuseppe Conte. Egli ha voluto ricordare il ruolo strategico del Notariato nella prevenzione dei conflitti con la conseguente conservazione dell’ordine sociale.

In sostanza mi sembra abbia voluto evidenziare come il nostro ordinamento giuridico ponga il Notaio in una posizione di parallelismo con il Giudice, sottolineandone, però, la diversità nel collocare il primo nella fisiologia del diritto ed il secondo nella patologia.

Questa istituzionale e fondamentale funzione del notaio non può che determinare automaticamente l’esclusione dello stesso dall’assurda concezione dell’Antitrust che lo vorrebbe un mero libero professionista nel gioco del mercato e della illimitata libera concorrenza.

Ritengo, pur nel rispetto dell’impegno profuso nella sua delicata funzione in questo difficile momento storico per le professioni, che il Consiglio Nazionale del Notariato, in persona del suo Presidente, purtroppo abbia perduto l’occasione per affermare solennemente, in sede congressuale, che la libera professione, per i Notai, è soltanto una modalità di esercizio d’una pubblica funzione, che non li assoggetta a gerarchie e ne assicura l’indipendenza e la terzietà.

Ritengo, inoltre, che la Cassa Nazionale del Notariato, in persona del suo Presidente, sempre nel rispetto dell’impegno profuso nella sua delicata funzione in questo difficile momento storico, non abbia preso solennemente atto della necessità di orientare seriamente – e non con semplici proclamazioni – la sua attività verso un consistente incremento del welfare mediante un sostanziale aiuto sia ai notai in difficoltà economica e/o fisica, che ai notai in pensione.

Al riguardo non depone bene la recente negazione di adeguamento delle pensioni al costo della vita ovvero di una modesta una tantum compensativa, nonostante la presenza di un ragguardevole avanzo di bilancio.

Mi ha rallegrato sentire che il Notariato si adegua al progresso tecnologico e alla necessità di affrontare le novità sul terreno dell’intelligenza artificiale e della blockchain. Ma soprattutto mi ha rallegrato sentire che qualunque compito tecnologicamente evoluto non può escludere le funzioni di controllo e garanzia che l’ordinamento giuridico attribuisce al notaio, soggetto terzo, caratterizzato dall’indipendenza.

Ultima notazione.

È stato veramente complicato e costoso raggiungere la sede del Congresso, così lontana dal centro della città e raggiungibile solo con taxi o veicolo personale.

Renato Campo

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