XLVIII Congresso Nazionale del Notariato – Roma

Intervento del Presidente Asnnip

Autorità, Colleghe, Colleghi, Amici pensionati,

Nei precedenti Congressi Nazionali ho sempre iniziato le mie relazioni facendo riferimento alla situazione economico-finanziaria generale, effetto della globalizzazione, conseguenza della diffusione del progresso tecnologico ed industriale e che potrà essere superata attraverso le riforme statali e delle autorità sovranazionali, sicchè, a breve, finalmente si potrà parlare di una ripresa, ma attualmente il lavoro dei notai e, in conseguenza, i contributi che gli stessi devolvono alla Cassa Nazionale del Notariato tendono a diminuire.

La Cassa è destinata principalmente ad assolvere la funzione di assistenza ai notai pensionati e alle loro famiglie, e così realizzando quello scopo che dal 1919 il Notariato si volle dare per continuare le sovvenzioni che durante la Grande Guerra (1915-1918) lo Stato devolveva ai notai arruolati e a quelli defunti o invalidi e alle loro famiglie.

Queste contribuzioni in circa cento anni hanno servito pure a creare un grande patrimonio immobiliare e mobiliare, tale da garantire l’erogazione delle pensioni, via via incrementate secondo l’evoluzione del costo della vita e inoltre ha favorito la creazione di una assistenza sanitaria per i Notai, estesa pure ai notai pensionati e alle loro famiglie.

Ora bisogna riconoscere che la contribuzione è diventata molto onerosa, però voglio ricordare che anche nel passato sono stati richiesti ai notai notevoli sacrifici per dare alla Cassa la possibilità di coprire le pensioni e gli altri servizi, anche tenendo presente che nella prima metà del 1900 il lavoro era molto modesto ed i guadagni estremamente limitati.

Queste osservazioni potranno sembrare di cattivo gusto, ma le pensioni sono calcolate al limite del decoro per colleghi che hanno destinato la loro esistenza e il loro lavoro, svolto con la massima dignità ed ottenendo il riconoscimento per la professione quale ora essa è e deve rimanere. Non si può ridurre ai pensionati il tenore di vita che essi hanno avuto per tutta la loro esistenza nè dobbiamo fare si che questi vecchi debbano soffrire pur avendo sacrificato tutta la loro vita per esercitare una professione di alto livello culturale ed istituzionale.

Nel corso dell’anno abbiamo tenuto rapporti continui con la Cassa seguendone l’evoluzione dei comportamenti nei confronti dei pensionati non molto favorevoli. Mi rendo conto dell’andamento delle entrate nella Cassa stessa, ma con un poco più di fantasia e di buona volontà si sarebbero potute trovare soluzioni dei vari problemi ed evitare una rottura irreparabile.

Noi abbiamo suggerito soluzioni tollerabili, ma la risposta è stata negativa; ritengo che i provvedimenti che riguardano le pensioni ed i pensionati dovrebbero essere esaminati e possibilmente concordati prima da un Comitato Paritetico fra la Cassa ed i rappresentanti dei pensionati. Ora dobbiamo concludere che l’umore della Cassa nei confronti dei pensionati è cambiato e potrebbe portare all’aggravamento di situazioni che determineranno tristezza e rinunce per i pensionati e per le loro famiglie. Mi auguro che il miglioramento, anche modesto, della situazione generale valga a rimuovere tale situazione imbarazzante.

Il mio invito agli Amministratori della Cassa è di ricordare quella solidarietà intergenerazionale che costituisce il collante per la sopravvivenza del prestigio e del valore della nostra professione e dei pensionati e delle loro famiglie, solidarietà fino ad ora tacitamente praticata, con successo e prestigio per la Cassa e il notariato.

Concludo con l’invito a considerare la nostra professione come una funzione da svolgere con il massimo rispetto di quello che lo Stato ci commette e al quale chiediamo di lasciarci spazio per lavorare non continuando a limitare il nostro lavoro per una dichiarata liberalizzazione che altro non è che una usurpazione progressista inutile, giacchè il notariato, con quello che fa, per l’impegno e la responsabilità che si assume conferisce ai negozi giuridici che compie garanzia di chiarezza e di sicurezza e impedisce l’insorgere di contese che nei paesi di common-low sono naturale conseguenza di clausole contrattuali stese dal contraente più abile o più forte.

A questo proposito voglio ricordare quello che scrisse il grande giurista Francesco Carnelutti: tanto più Notaio tanto meno Giudice.

D’altra parte va tenuto presente anche l’alta qualità di preparazione culturale e giuridica del notariato, visto che molti notai sono docenti nelle Università e insegnano diritto, e molti notai insegnano nelle scuole del notariato distrettuali, Inoltre vengono pubblicati molti libri e scritti di alto livello in materia giuridica. Tutto questo fa della categoria qualcosa di più di una professione che opera nel campo giuridico, ma essa rappresenta un valore nazionale ed internazionale anche in considerazione che molti notai tengono rapporti con il mondo del notariato internazionale ed intervengono a congressi internazionali con relazioni e portano il loro contributo di sapere giuridico.

Sono queste le parole di un vecchio, appassionato, notaio che ha amato la sua professione per il benessere che gli ha consentito e per la dignità che gli ha dato.

Grazie per l’ascolto.

dott. Alberto Fornari

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