Moderatore:
Lo stesso governo che ha ribadito la sua posizione in merito alle tariffe professionali è quello che ha introdotto il tariffario per gli autotrasportatori nell’intento di assicurare l’interesse superiore della sicurezza stradale; evidentemente la sicurezza stradale è un interesse superiore da tutelare mentre non lo è la sicurezza della contrattazione
Senatore Lannutti (presidente Adusbef)
(In sintesi).
Piena condivisione con quanto detto dall’Avv. de Tilla.
Questo disegno di legge è scritto “sotto dettatura di Banche ed Assicurazioni”;
l’Adusbef, che nella stagione delle “lenzuolate” di Bersani, non si è schierata dalla parte dei notai, di fronte a questo disegno di legge che introduce il far west, si schiera apertamente a favore della tutela dei cittadini, dell’interesse generale, della legalità, del mercato, ed anche del Notariato perché “gli interessi dei cittadini, dei consumatori, coincidono con gli interessi del Notariato”
In un paese che si pone ai primi posti della classifica della corruzione, agli ultimi in quella della libertà di informazione, in cui le banche utilizzano i governi come loro “fedeli maggiordomi” non è possibile progettare di togliere quelle garanzie che sono rappresentate dai pubblici ufficiali, dal notariato, per ora per gli immobili ad uso non abitativo di valore catastale fino a 100.000, poi ….?
L’Adusbef, quindi, ha iniziato una battaglia perché non si tratta della difesa di una casta, si tratta invece della difesa degli interessi generali di un paese, e dei suoi cittadini, dei più deboli che, da questo disegno di legge, vengono gettati nelle mani di banchieri ed assicuratori che pensano solo alla loro avidità, al loro guadagno, sottraendo competenze ad una professione libera che ha un rigido codice etico, smantellando uno strumento positivo, che funziona.
La concorrenza è una buona cosa, ma a condizione che si risolva in un vantaggio per i consumatori. Purtroppo i fatti non corrispondono a questi principi. Basti ricordare quello che è successo nel campo dell’assicurazione RC-auto le cui tariffe obbligatorie, dal 1994 in poi sono lievitate del 254% e ancora, le speranze che il governo Monti fondava sulle sue liberalizzazioni quanto ad incremento del Pil (con percentuali a due cifre), dei consumi, dei salari reali, dell’occupazione ecc. speranze la cui infondatezza è sotto gli occhi di tutti.
Per contrastare il disegno governativo bisogna seguire il percorso indicato dall’Avv. De Tilla: non è sufficiente la diplomazia, è necessario usare anche strumenti di dissuasione.
Ultime considerazioni: non si può mettere al primo posto il profitto; non si possono mettere a guardia del mercato gli affaristi che hanno a cuore solo gli interessi propri e dei propri azionisti.
Si era affermato che con il contratto di lavoro a tutele crescenti sarebbe stato possibile ottenere mutui per l’acquisto della prima casa. La realtà si è dimostrata completamente diversa; senza una polizza di assicurazione sulla vita il mutuo non si ottiene.
La Banca d’Italia dopo due anni di indagine ha “scoperto” che le polizze vita a corredo dei mutui, con pesantissimi premi, non sono una scelta del cliente ma una imposizione del sistema bancario, nel senso che chi ne rifiuti la sottoscrizione non otterrà il mutuo; ci si aspettava a questo punto un provvedimento sanzionatorio e invece ….!
Non si può incentivare la concorrenza solo in nome del dio mercato.