Convocazione, ordine del giorno e delibere del Consiglio Direttivo del 18 maggio 2017.
Convocazione
Il Consiglio Direttivo è convocato nella Sede dell’Associazione in Via Flaminia n° 160 il 18 maggio 2017 alle ore 10,30.
Ordine del giorno
- Approvazione del verbale della seduta precedente;
- Intervento del Presidente al Convegno su Previdenza e Patto Generazionale, organizzato da CNN per domani;
- Rinvio data Assemblea annuale;
- Varie ed eventuali.
Delibere
Primo argomento: approvazione del verbale della precedente seduta.
Tutti i presenti riconoscono di avere ricevuto, nei giorni scorsi il testo del verbale e di averne presa visione e, pertanto, rinunziano alla sua lettura.
Quindi il Consiglio all’unanimità
Delibera
L’approvazione del verbale nel testo comunicato.
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Secondo argomento Intervento del Presidente al Convegno su Previdenza e Patto Generazionale, organizzato da CNN per domani.
Il Presidente ricorda al Consiglio:
che esiste un movimento, nel notariato, cui partecipano, sia pure con posizioni parzialmente diverse, tutti i sindacati dei notai in esercizio, che caldeggia la sostituzione del sistema previdenziale mutualistico con un sistema di tipo contributivo;
Che tale sistema non modifica sostanzialmente la situazione attuale fondandosi anch’esso, come quello vigente e come tutti quelli relativi alle forme di previdenza obbligatorie, sia pubbliche sia private, sul principio della “ripartizione”, la cui caratteristica rimane quella che la contribuzione che grava sui soggetti attivi, costituisce la provvista per il pagamento delle prestazioni pensionistiche maturate dai soggetti che hanno cessato l’attività;
che il sistema c.d. contributivo è un sistema di calcolo dell’ammontare dalla prestazione cui poi si avrà diritto, ma una volta stabilito il quantum della prestazione dovuta, il sistema di provvista non cambia, la pensione maturata sarà pagata sempre con la contribuzione dei soggetti attivi, la cui pensione verrà pagata dai soggetti che saranno attivi quando loro non lo saranno più;
che un sistema contributivo penalizza i colleghi che durante la vita professionale, per qualsiasi motivo, hanno lavorato di meno;
che l’attuale sistema mutualistico non è stato istituito per caso, ma per una scelta consapevole che trova il suo fondamento nella natura dell’attività notarile la quale, si qualifica come pubblica funzione (prima, che come libera professione) che, come tale, deve essere assicurata in ogni ambito territoriale dello Stato al di là della convenienza economica di chi la esercita;
che, nel merito, questo movimento, nasce da una percepita insostenibilità della contribuzione, la quale, a sua volta, scaturisce dal fatto che essa è commisurata ad un reddito convenzionale (dato repertoriale) che specialmente dopo l’abolizione delle tariffe professionali, non ha più alcun rapporto con il reddito effettivo;
che, oltre tutto, confrontando la contribuzione media versata alla Cassa nel 2015 (dato ricavabile dal bilancio di questa), con l’ammontare medio dichiarato dai notai al fisco, per lo stesso anno. la percentuale contributiva si colloca intorno al 19/20%, nettamente inferiore a quella imposta ai lavoratori dipendenti;
che la percezione di insostenibilità della contribuzione è connessa al venir meno del sistema tariffario: i notai attivi avertono maggiormente questo peso perché pur guadagnando di meno versano i contributi ragguagliati ad un importo convenzionale che non ha riferimento all’effettivo ricavo professionale e guadagnano di meno perché in mancanza di una tariffa si è scatenata una guerra al ribasso; in vigenza della tariffa il problema era meno sentito, perché il differenziale tra la tariffa e la contribuzione era ben evidente e determinato. Adesso quel rapporto va verificato parcella per parcella, e non tutti lo fanno, per cui può capitare che il compenso richiesto non sia remunerativo; oltre tutto, per ragioni di concorrenza, è invalsa l’abitudine, in caso di atti collegati (tipicamente vendita e mutuo), di farsene remunerare uno solo; in questi casi è evidente che la contribuzione sia percepita come insostenibile.
Pertanto nel convegno dei domani intende porre in evidenza quanto sopra detto cercando di frenare una eventuale corsa alle novità, precisando, inoltre, che qualsiasi novità non potrà non salvaguardare le pensioni in essere ed anche quelle già maturate, in tutto o in parte.
Può darsi che a seguito di interventi legislativi (aumento del numero delle sedi notarili previsto dal ddl. Concorrenza) si sia costretti a modificare l’attuale sistema; per questa eventualità si riserva di proporre, non un sistema contributivo come quello adottato dai commercialisti, ma un sistema misto che destini una parte della contribuzione ad un livello di pensione solidale come con il sistema attuale ed un’altra parte alla costituzione di posizioni individuali.
A questo punto si esamina il programma del convegno rilevando che la Tavola Rotonda del mattino è dedicata all’informazione sui sistemi previdenziali affidata a tre esperti del settore, tutti, sembra, orientati a preferire il sistema contributivo.
Per la parte pomeridiana sono previste tre Tavole Rotonde.
La prima dedicata al tema “Assistenza: strumenti vecchi e nuovi – uno sguardo all’Europa”, nella quale si discuterà in particolare dei fondi europei destinati ai lavoratori autonomi. Su questi fondi sembra che si basino grandi speranze, ma se si considera che si tratta di fondi “per la formazione professionale” gestiti a livello regionale e vanno ripartiti fra tutti i lavoratori autonomi in generale, tra cui sono compresi, artigiani, piccoli imprenditori, e tutte le altre categorie che non rientrano nel lavoro dipendente fino ad arrivare alle professioni, sembra probabile che, se al notariato arriverà qualcosa si tratterà di briciole, oltretutto, trattandosi di fondi per la “formazione” eventualmente potranno interessare le scuole di notariato.
La seconda tavola rotonda riguarda: “Contribuzione, Pensioni e Prestazioni previdenziali. Uno sguardo alle altre casse; Soluzioni alternative di prelievo” ed è certamente la più interessante e per essa valgono le considerazioni sopra svolte.
A questo riguardo il Consiglio ritiene che l’alternativa di prelievo a quella attuale, costituita dal dato repertoriale, potrebbe essere quella dell’imponibile fiscale, di cui già si è più volte parlato.
La Cava introduce il problema della contribuzione sulle attività che non sono soggette ad iscrizione a repertorio.
Il Consiglio. conviene sul fatto che qualsiasi forma di contribuzione relativa ad attività che non rientrano nelle specifiche mansioni notarili ma che, comunque, vengono svolte dai notai, in quanto liberi professionisti, dovrebbe convergere sulla CNN.
Altra ipotesi sarebbe l’introduzione del contributo integrativo a carico del cliente che già tutte le altre casse previdenziali hanno adottato, in merito al quale è stato però osservato che sarebbe politicamente controproducente, tenuto conto del reddito medio dichiarato dalla categoria. Oltre tutto, rileva La Cava che per la Cassa ne sarebbe problematica la riscossione che non potrebbe avvenire con l’attuale sistema relativo ai contributi previdenziali che ha evitato a CNN di avere arretrati di contribuzione non riscossa.
Esaurita la discussione sul secondo punto all’ordine del giorno, il Consiglio ritiene di non dover assumere alcuna delibera su questo argomento.
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Terzo argomento: Rinvio Assemblea annuale.
Il presidente comunica al consiglio che per difficoltà di ordine amministrativo, non è stato possibile inviare, nei termini statutari, gli avvisi di convocazione dell’assemblea per il giorno 8 giugno prossimo, come previsto nella riunione consiliare del 16 marzo scorso e propone di spostare la data al 22 giugno prossimo con lo stesso orario fissato in quella riunione sia per la prima, sia per la seconda convocazione.
Il Consiglio in accoglimento della proposta
Delibera
Di fissare definitivamente la data dell’assemblea annuale al giorno 22 giugno prossimo presso la sede del Consiglio Notarile di Roma, alla Via Flaminia 122, alle ore 9 in prima convocazione ed alle ore 11 in seconda convocazione.
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Quarto argomento: varie ed eventuali.
Il Presidente ricorda al Consiglio che il 12 maggio scorso si è svolta la manifestazione interprofessionale diretta a sollecitare la reintroduzione delle tariffe professionali riproposta con forza da altre categorie, nel silenzio delle istituzioni del notariato, unica categoria che, per la specificità della funzione (pubblica), avrebbe dovuto stare fuori dalla concorrenza ed avere una tariffa e la cui presenza alla manifestazione interprofessionale è stata garantita solo dal collega Edoardo Mulas di Oristano che rappresentava il sindacato notarile sardo, il quale ha detto “siamo in piazza per svolgere una funzione pubblica, per richiedere il ripristino dei tariffari minimi” ricordando che il 70% dei notai guadagna 70.000 euro lordi l’anno ed il 25% 27.000 netti, redditi con i quali è difficile mandare avanti uno studio professionale. Ma, al di là di questo, la rivendicazione del sistema tariffario trova anche la sponda di una parte della classe politica, in particolare del Ministro Sacconi il quale ha presentato un emendamento al testo del DDL sulla tutela del lavoro autonomo che introduce il concetto di “equo compenso” e dell’On. Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera, il quale in una intervista si è detto favorevole al ripristino di un regime tariffario per le professioni, perché “non possiamo più vivere in una società nella quale il compenso viene stabilito da una libera pattuizione altrimenti … facciamo il massimo ribasso applicato alla società e questo vuol dire mancanza di qualità e degrado e mancanza di rispetto dei diritti”.
Il discorso sulla reintroduzione della tariffa è determinante non solo per dare tranquillità alle fasce più disagiate del notariato ma, anche, per ridare dignità all’intera categoria. Ma la domanda da farsi e da fare a chi ha la responsabilità delle sorti del notariato è se ci si sta preparando all’ipotesi di un esito favorevole di questo movimento interprofessionale per la reintroduzione di un regime tariffario, tenuto conto del fatto che una tariffa seria ed efficiente non si inventa dall’oggi al domani. A questo riguardo va rilevato l’atteggiamento del presidente del CNN che al congresso di Verona espressamente invitò l’uditorio a non pensare più alla reintroduzione di un regime tariffario.
La Cava, dato per accertato e condiviso tutto quanto detto fino ad ora pone il problema di trarne le conseguenze in termini di attività dell’Associazione, eventualmente mediante un convegno da essa promosso.
Il Presidente fa rilevare che la nostra posizione non è universalmente condivisa, per cui prima di pensare ad un convegno, al quale dovrebbero partecipare almeno gli altri sindacati notarili, sarebbe opportuno avere dei contatti preliminari con i rispettivi rappresentanti eventualmente già da domani qualora se ne presenti l’opportunità.
La Cava propone anche di portare questi argomenti in sede congressuale dove si potrebbe trovare una platea di ascoltatori disponibili ad accogliere l’invito alla discussione al di là delle differenti posizioni individuali.
In quella sede si dovrebbero esporre le nostre posizioni senza mezzi termini.
A questo punto il Presidente richiama l’attenzione del Consiglio sul bilancio della Cassa relativo al 2016, ed in particolare sugli aspetti molto positivi che esso presenta anche se la parte relativa alla gestione mobiliare e immobiliare, specialmente quest’ultima, sia talmente negativa da sfiorare il disastro. Se si considera il patrimonio immobiliare sia per la parte gestita direttamente dalla Cassa sia per quella gestita attraverso i fondi immobiliari si riscontra un rendimento che, già al lordo delle imposte, si attesta, in percentuale, su pochi decimali. Diversa, per fortuna, è la situazione della gestione previdenziale che, invece presenta un avanzo di circa 80 mln. Nettamente superiore alle previsioni, mentre la gestione complessiva presenta un avanzo di circa 55 mln.
A fronte di questo risultato positivo la nostra Associazione ha fatto richiesta di una elargizione una tantum a ciascun pensionato, per un importo di 1.000 € a parziale compenso del mancato adeguamento degli importi pensionistici che dura ormai da 7 anni.
Il Presidente illustra lo stato della richiesta sopra detta che sembra arenata davanti al CDA di CNN per diversi motivi, tra cui l’opportunità di abbinare questa iniziativa con altra a favore dei giovani notai e l’esigenza, ai sensi dell’art. 21 del regolamento di previdenza, di programmare una erogazione proporzionale all’ammontare della singola prestazione pensionistica, cosa che questa Associazione non aveva proposta proprio perché si tratta di una tantum e non della perequazione dell’assegno pensionistico.
Su questo argomento il Presidente. informa il Consiglio che il parametro di riferimento non è come noi ritenevamo il differenziale tra gli indici dei mesi di dicembre di anni successivi, ma la media di tutte le variazioni che ci sono all’interno di un anno, con la conseguenza che l’indice non presenta per il 2016 un aumento della 0,4, come avevamo calcolato noi, ma risulta negativo per lo 0,1.
Pertanto sul piano della perequazione non avremmo diritto a nulla; da ciò la nostra richiesta di una erogazione una tantum a parziale compenso, come sopra detto, di tutto il periodo nel quale la perequazione non è stata effettuata.
Va ricordato che l’ultimo comma dell’art. 22 del regolamento previdenziale concede la possibilità al CDA di non applicare i commi precedenti e di fronte ad una situazione come quella attuale che presenta risultati positivi nella gestione complessiva e, quindi di concedere anche la perequazione, ma non ci sono speranze in questo senso.
Ancora non si sa quale sarà la decisione del CDA di CNN.
A questo punto il segretario informa il consiglio che hanno fatto domanda di iscrizione i colleghi Piero Angotzi, Elio Bellecca, Liborio Di Salvo, Mario Donati, Maria Rosaria d’Urso, Roberto Mameli, Raffaello Masi Degli Uberti, Rosalia Rotondano, Michele Zerbini, Flavio Morra, Luciano Paolucci, Fernando Sozzi, nonché la Sig.ra Giovanna Di Gregorio, in qualità di coniuge superstite di un collega, e chiede che il Consiglio deliberi sulla loro ammissione.
Il Consiglio
delibera
di ammettere tutti i richiedenti con effetto dalla data della domanda.
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Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, poiché nessuno chiede la parola, il Presidente dichiara conclusa la riunione alle ore 13:10.