Casse in aiuto dei professionisti. Dai sussidi alla formazione crescono le misure di welfare.
La «coperta» assistenziale degli enti previdenziali privati (da tempo) si è ingrandita, arrivando a raggiungere dimensioni pari ad oltre 500 milioni di euro all’anno. E, anche nel 2018, sulla base dei regolamenti interni e delle esigenze segnalate dalle differenti categorie di associati, è stato confezionato un variegato «patchwork» di interventi per supportare l’iscritto e la sua famiglia in caso di bisogni sanitari, sociali e per dare «sprint» all’attività lavorativa, sia nella fase di avvio, sia qualora si decidesse di ampliare il giro d’affari. L’inchiesta di IOLavoro è partita dal desiderio di comprendere in che modo le Casse pensionistiche (nei cui elenchi ? gurano globalmente più di un milione e mezzo di professionisti) svolgono una funzione di «stampella», sorreggendo, prima e dopo l’andata in quiescenza, le persone che vi versano i contributi. Nella tabella in queste pagine, pertanto, sono indicate le risorse stanziate per l’anno in corso ed una delle misure assistenziali destinate ad avere un signi? cativo impatto sulla platea del singolo Ente, anche in virtù dell’originalità dell’aiuto ideato. Analizzando le iniziative, interessanti appaiono quelle attivate dall’Enpav (veterinari): oltre alla borsa lavoro sociale (illustrata nella casella dedicata all’Ente), ve n’è un’altra indirizzata ai giovani (in attesa di approvazione da parte dei ministeri vigilanti), che consiste in una sorta di «sussidio rivolto ai neolaureati più meritevoli, che avrebbero la possibilità di svolgere una prima esperienza formativa in strutture veterinarie d’eccellenza, o presso specialisti del settore degli animali da reddito e dell’ippiatria», ricevendo «500 euro mensili per 6 mesi»; con uno stanziamento a fondo perduto, che va dai 2 mila ai 6 mila euro, l’Enpapi (infermieri) sovvenziona l’acquisto di «beni strumentali destinati allo svolgimento dell’attività» dei giovani esponenti della categoria, così come la Cipag (geometri) s’incarica delle spese «per i corsi professionali seguiti dagli associati», finalizzati ad «adeguare le competenze alle nuove esigenze del mercato del lavoro» e l’Enpam (medici e odontoiatri), nella sua offerta, promuove interventi per favorire l’accesso al credito dei «camici bianchi», nonché agevolazioni sui mutui per comperare la prima casa. La Cassa forense, invece, fa sapere d’aver assistito alla crescita graduale delle «richieste di erogazioni per familiari di avvocati non autosufficienti, portatori di handicap, o di malattie invalidanti» e, per coloro che si prendono cura «in via esclusiva» di congiunti con invalidità grave (prevista dall’art. 3, comma 3 della legge 104/92), scatta la chance di godere di un contributo assistenziale, che nel 2017 è stato portato a «5.500 euro»; pure la Cnpadc (dottori commercialisti), osservando un innalzamento delle domande di borse di studio e per ricevere contributi per ? gli portatori di handicap, ne ha incrementato, nel bilancio previsionale del 2018, la dotazione. Con oltre 1,3 milioni (sul totale dei 3,7 messi a budget), l’Eppi (periti industriali) copre l’intero ambito della tutela della salute ritenuto «strategico», poiché ha l’ambizione di «fornire un ombrello utile non solo a ripararsi dagli eventi negativi e di forte impatto», come la Long term care (l’assistenza per la non autosufficienza), ma anche a «prevenire il veri? carsi di tali eventi, grazie a un continuo monitoraggio» delle condizioni degli iscritti, cui è consentito un «check-up annuo gratuito». Misura dal cospicuo «valore sociale e storico» è, in? ne, per la Cassa del Notariato l’assegno di integrazione (l’ammontare complessivo messo a disposizione è di 1,4 milioni) che viene, però, ricompresa fra quelle previdenziali e non di welfare: viene corrisposto «da quasi cento anni», e può esser visto alla stregua di un «ammortizzatore» per sostenere gli onorari professionali dei notai, soprattutto nelle prime fasi di attività che, «chiamati dallo stato a svolgere la funzione pubblica, anche in aree economicamente disagiate del Paese, non raggiungono un repertorio annuo minimo». CASSA Cassa forense (CF) Cassa dei dottori commercialisti (CNPADC) Cassa dei ragionieri (CNPR) Ente dei consulenti del lavoro (ENPACL) Cassa del notariato (CNN) Ente dei medici e degli odontoiatri (ENPAM) Ente degli psicologi (ENPAP) Ente dei biologi (ENPAB) Il welfare dei liberi professionisti STANZIAMENTI 2018 Risorse in campo pari a circa 66 milioni di euro (in crescita del 3,17% rispetto al 2017) L’importo messo a budget ammonta a 15,6 milioni Stanziati 7,5 milioni Il «pacchetto» welfare è sovvenzionato con oltre 8,6 milioni La quota è di 4,2 milioni È prevista una spesa assistenziale di circa 95 milioni In complesso sono sul piatto 18 milioni Lo stanziamento è pari a circa 650.000 euro MISURA PRINCIPALE Vasto uso dell’assistenza indennitaria verso iscritti non pensionati, che per infortunio, o malattia non abbiano potuto esercitare in maniera assoluta l’attività professionale per almeno due mesi: consiste in una diaria giornaliera pari a 1/365° della media dei redditi risultanti dai Modelli 5 relativi agli ultimi tre anni antecedenti l’evento I fondi indirizzati al welfare sono saliti per effetto soprattutto delle borse di studio e dei contributi per chi ha ? gli portatori di handicap, un aiuto, quest’ultimo, che data la natura particolare (e l’impegno ? nanziario profuso) è la misura più «pesante» per l’Ente Tra gli aiuti attivati c’è l’assegno di sostegno agli iscritti con ? gli minori a carico che si trovano in condizioni di indigenza, coperto con 150 mila euro In sinergia col Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro, la Cassa ha siglato una convenzione con Mefop (società partecipata dal ministero dell’economia) per la fornitura ai professionisti di software e altri strumenti utili per la consulenza previdenziale. Nei primi mesi del 2018, più di 500 associati saranno formati e avranno (gratuitamente) applicativi d’avanguardia La polizza sanitaria (con un onere a carico della Cassa di 2,5 milioni) si con? gura in due piani: quello base a copertura dei grandi rischi ed un altro (integrativo) che estende al nucleo familiare dell’iscritto la copertura del piano base, integrando i ricoveri per patologia e/o infortunio La novità più signi? cativa per l’anno in corso è il rinnovo della polizza per l’indennità destinata ai «camici bianchi» di medicina generale come tutela per malattia, infortunio (per i primi 30 giorni) e conseguenze di lungo periodo La misura di maggior impatto per l’Ente (che vanta l’80% di iscritti «rosa») è la tutela verso chi genera ? gli. Del «pacchetto» fa parte il contributo genitorialità e paternità, che assicura (anche nel caso di coppie omosessuali) l’assegno di 1.000 euro all’ingresso in famiglia di ogni bambino La Cassa privilegia aiuti «strategici» per il lavoro, e che abbiano valide ricadute sulla professione
Articolo di SIMONA D’ALESSIO pubblicato su ItaliaOggi Sette – pg. 32 ed. N.30 – 5 febbraio 2018