Realistici cenni sullo status di Notaio in pensione nella Associazione Cassa Nazionale del Notariato

La Cassa Nazionale del Notariato, com’è noto, è una associazione alla quale sono associati soltanto i notai in esercizio. Difatti, ai sensi dell’art. 10 dello Statuto, i notai in pensione sono soltanto degli iscritti, ammessi in considerazione del precorso rapporto associativo e contributivo.

Eppure il compito principale di detta Cassa è quello di corrispondere, a favore del notaio che cessa dall’esercizio, il trattamento di quiescenza.
I notai in pensione sono rappresentati nella Assemblea dei Rappresentanti della Cassa non da eletti dai notai pensionati, ma da sei notai (pensionati), privi del diritto di voto perché non associati, nominati per cooptazione dai notai in esercizio eletti. Anche nel Consiglio d’Amministrazione i tre notai (pensionati) che ne fanno parte sono nominati per cooptazione dai consiglieri eletti.

In sostanza lo Statuto della Cassa riserva ai notai pensionati, che pur hanno versato i contributi per tanti anni, quasi per una diminutio capitis, uno status molto diverso da quello dei notai in esercizio, privandoli di una rappresentanza elettiva e della qualità di associati, con la conseguente esclusione dal diritto di voto nell’Assemblea dei Rappresentanti della Cassa.

Nella giornata della previdenza notarile, il 19 maggio u. s., si sono messe in luce le criticità del sistema previdenziale notatile soprattutto in relazione al sicuro – anche per le fisiologiche ragioni demografiche – aumento dei notai pensionati in costanza o diminuzione delle entrate contributive, ma non si è neppure accennato a modifiche dello Statuto e del Regolamento della Cassa per dare un assetto più democratico allo stato giuridico dei notai pensionati all’interno della Associazione.

Devo, però, rallegrarmi per il fatto che è emersa la volontà di mantenere un assetto previdenziale solidaristico e di rafforzare le attività di mutua assistenza.

Al riguardo devo sottolineare che sia molto giusto pensare ai giovani notai ripristinando, a loro favore, un congruo contributo per l’apertura dello studio e soprattutto revisionando l’assegno di integrazione nell’ammontare e nei tempi d’esazione – perché attualmente non è neppure un assegno alimentare, percepito quando ormai il notaio integrato ha rischiato di non sopravvivere – ma ritengo che sia altrettanto giusto ed equo elargire al notaio pensionato, ormai privato dell’adeguamento della pensione al costo della vita, vera assistenza nella malattia senza la falcidia delle franchigie assicurative e istituire, a suo favore, la possibilità di fruire di adeguate convenzioni con enti in grado di fornire, a prezzi e canoni calmierati, residenze che erogano servizi domestici, oppure dignitose case di riposo.

Quanto al reperimento delle risorse, ho già espresso la mia modesta opinione nell’intervento al Congresso Nazionale del Notariato di Verona, pubblicato nel n° 4/2016 dì questo benemerito Periodico.

Vorrei, però, qui ancora sottolineare, e lo faccio da anni, come si continua a non intervenire, neppure a livello di richiesta ai competenti misteri, per l’ammissione dei notai alla trascrizione telematica degli atti relativi ai mobili registrati, rinunziando così, per colpevole inerzia, ad un consistente recupero di contribuzione alla Cassa Nazionale del Notariato.

Inoltre voglio rimarcare che sono pienamente favorevole all’introduzione di un contributo progressivo alla Cassa a carico dei notai che realizzano repertori molto elevati perché insisto nel ritenere, in contrasto con una autorevole opinione espressa nella predetta giornata della previdenza notarile, che il regime concorrenziale del libero mercato non può essere applicato ai notai – pubblici ufficiali in quanto gli stessi esercitano una funzione delegata dallo Stato, anche se con modalità di libera professione, prevista, a mio avviso, al solo scopo di assicurarne l’indipendenza.

Non voglio infine far dimenticare che, per un recupero di esclusive competenze e l’introduzione di nuove, con il conseguente aumento di entrate contributive, i Notai devono recuperare, davanti all’opinione pubblica ed al ceto politico dalla medesima espresso, il loro importantissimo ed insostituibile ruolo, oltre che giuridico di garanti della legalità, morale, tenendo sempre il comportamento di cui all’art. 5, n. 2, della Legge Notarile che impone ai medesimi di essere di “moralità e di condotta sotto ogni rapporto incensurate”.

Renato Campo

Notaio in pensione


Il Consiglio Direttivo dell’A.S.N.N.I.P. sollecita tutti i Notai, pensionati o in esercizio, così come tutti gli altri iscritti alla nostra Associazione, a collaborare inviando interventi scritti aventi ad oggetto riflessioni, proposte o suggerimenti in merito a problemi e necessità dei titolari di Pensione diretta o indiretta e degli altri aventi diritto a prestazioni erogate dalla Cassa Nazionale del Notariato; tali interventi verrebbero pubblicati – a richiesta anche in forma anonima – sul nostro Notiziario all’interno di questa rubrica espressamente dedicata ai lettori.

Gli interventi potranno essere inviati via posta alla redazione del Notiziario in 29121 Piacenza, Via San Donnino n° 23 al fax 0523/337656 o all’indirizzo di posta elettronica a.guidotti@studio-legale-guidotti.it