Riproduciamo fedelmente questo articolo pubblicato il 3 ottobre 2019 sul sito adnkronos.com ritenendolo di interesse per i soci ASNNIP
Roma, 3 ott. (Labitalia)
Le risorse complessive dalle Casse previdenziali professionali, calcolate a valore di mercato, a fine 2018 ammontano a 87 miliardi di euro con un aumento del 56,2% rispetto al 2011 e dell’1,9% sul 2017 (+1,6 mld). Su base annuale la crescita media è stata del 6,6%, con valori più marcati nei primi quattro anni (+7,9%) rispetto ai successivi tre anni (+4,9%). Emerge dalla relazione presentata questa mattina dal presidente della Covip, Mario Padula, con i dati relativi al patrimonio delle Casse professionali e alla loro gestione finanziaria nel 2018 con i confronti rispetto agli anni precedenti.
Restano sempre molto ampie, spiega la Covip, le divergenze sia nelle attività che nelle dinamiche di crescita delle singole Casse: circa il 73% delle risorse totali si riferisce a sole 5 Casse (Enpam, Cassa Forense, Inarcassa, Cassa dottori commercialisti, Enasarco), le prime tre delle quali sommano il 54% del totale dell’attivo (era il 47% nel 2011). Concorrono a spiegare le diverse dimensioni dell’attivo le differenze tra i saldi previdenziali che dipendono dai regimi contributivi e delle prestazioni, oltre che dalle caratteristiche economiche e socio-demografiche delle diverse platee di riferimento delle singole Casse. Nelle prime quattro Casse, in particolare, si concentra l’80% del flusso netto tra contributi e prestazioni, che è pari a 2,7 mld di euro. Per due Casse (Cassa geometri e Inpgi) le prestazioni superano i contributi; in tutti gli altri casi la differenza è positiva e varia dall’1% (Enpaia) all’8,5% (Enpav).
Il risparmio previdenziale intermediato da Casse e Fondi pensione ha raggiunto dimensioni ragguardevoli e, a fine 2018, le risorse totali sono pari a 254,2 miliardi di euro, il 14,4% del Pil: 87 miliardi di euro fanno capo alle Casse e 167,2 miliardi ai Fondi pensione.
Gli investimenti immobiliari delle Casse di previdenza, pari nel 2018 a 19,7 miliardi di euro (19,4 nel 2017), subiscono una leggera riduzione in percentuale dell’attivo (22,7 contro 22,8%); tra le diverse componenti, è in aumento l’incidenza delle quote di fondi immobiliari (dal 16,1 al 16,5%), mentre diminuisce quella degli immobili detenuti direttamente (dal 6,1 al 5,6%). Covip sottolinea “la forte eterogeneità che contraddistingue i portafogli delle singole Casse con un’ampia dispersione e variabilità per quasi tutte le componenti delle attività investite”.
“Il processo di definizione e progressivo miglioramento degli assetti regolamentari e organizzativi sarebbe certamente agevolato dall’adozione del regolamento in materia di investimento delle risorse finanziarie, di conflitti di interessi e di depositario. La persistente assenza del regolamento, atteso ormai da otto anni, rappresenta un grave vuoto normativo che va assolutamente colmato” ha affermato il presidente della Covip, Mario Padula, presentando, questa mattina a Roma, il ‘Quadro di sintesi 2018 sulle politiche di investimento’ delle Casse professionali.