Relazione del Presidente ASNNIP Paolo Pedrazzoli al bilancio della Cassa Nazionale del Notariato

Il Presidente Paolo Pedrazzoli analizza il Bilancio di Proiezione 2024 e il Bilancio di Previsione 2025 della Cassa Nazionale del Notariato, offrendo osservazioni e riflessioni sulle prospettive future.

BILANCIO DI PROIEZIONE 2024

Il Bilancio di Proiezione 2024 porta ad un modesto risultato di gestione di 10 Mil. a fronte di costanti e rilevanti risultati di gestione degli anni precedenti peraltro ottenuti sempre senza avere attuato la perequazione delle pensioni (anno 2019 60 Mil.; anno 2020 (COVID) 38 Mil.; anno 2021 102 Mil.;2022 75 Mil.; anno 2023 72 Mil.).

Anche l’avanzo di 10 Mil. di proiezione 2024 non tiene conto della perequazione delle pensioni.

E’ difficile comprendere e dare una giustificazione a questo risultato.

Da un Repertorio di 764 Mil. (previsione del 2024) si è passati a una proiezione di 808.000 (+44 Mil.).

Dai tabulati di onorari risulta a settembre un aumento dell’1,2% (contributi + 1,7%).

I contributi previsti per il 2024 in 295 Mil. nella proiezione sono previsti in aumento a 310.5 Mil..

Il risultato di proiezione della gestione previdenziale (contributi – pensioni e assegni integrazione) è di 75.5 Mil..

A fronte di questi dati decisamente positivi vi sono invece dati negativi gestionali.

In particolare i proventi finanziari diminuiscono di 3,1 Mil. scendendo da 23 Mil. (previsione) a 20 Mil. (-3%) (proiezione 2024 al lordo dei costi). Il patrimonio (attivo che può produrre redditi) è di 1.8 Miliardi.

Il risultato di questa aera gestionale già oggetto in passato dei nostri rilievi critici per la sua esiguità rispetto all’ammontare dell’attivo patrimoniale è ulteriormente diminuito in controtendenza rispetto all’aumento degli indici di BORSA citati dalle stesse relazioni della Cassa (per il 2024 era a fine agosto del 9,29% e ora è prossimo al 13%); si segnala altresì che comunque nel 2024 sono stati distribuiti dividendi in misura rilevante da parte dei più qualificati soggetti (banche, assicurazioni, farmaceutici, utility).

Noi non abbiamo avuto alcun beneficio?

Al contrario c’è una contrazione delle entrate da gestione finanziaria.

La relazione dei Sindaci evidenzia che la riduzione è essenzialmente dovuta ai minori ricavi attesi dai fondi di investimento (1,6 Mil. contro i 7 Mil. attesi).

Si segnala altresì un aumento di COSTI DI GESTIONE MOBILIARE dovuti in gran parte a un accantonamento al FONDO RISCHI del patrimonio mobiliare pari a euro 13 Mil. per coprire potenziali minusvalenze nel comparto dei fondi comuni di investimento mobiliare e in parte dei fondi immobiliari.        

Tutto ciò in palese controtendenza rispetto all’aumento della Borsa.

Nella relazione al Bilancio 2023 già era evidenziato un plusvalore di Bilancio finanziario del 7,5%; in realtà si tratta di un calcolo del NAV per fondi e ETF che dovrebbe essere migliorato ancora nel 2024.

Per quanto riguarda la spesa pensionistica questa se pure prevista in rialzo rispetto al 2023 (227 Mil. ora in proiezione a 233 Mil.) è comunque inferiore a quella prevista nel Bilancio di Previsione 2024 a 238 Mil..

Ciò che determina comunque la diminuzione dell’avanzo di gestione è – nelle voci di costo – la voce relativa all’accantonamento per la ricostituzione del fondo integrativo previdenziale per un totale di 22.6 Mil..

Faccio rilevare che accantonamenti di 13 Mil. per svalutazione patrimonio mobiliare, di 22.6 Mil. per ricostituzione del fondo integrativo previdenziale, di 2 Mil. per assegno di integrazione, di 2.5 Mil. generico a fondo di riserva ammontano a 40 Mil. che aggiunti ai 10 Mil. di proiezione avrebbero dato un avanzo di gestione di 50 Mil..

Nella proiezione dell’Attuario è previsto per il 2024 un saldo gestionale di 56 Mil. e previdenziale (pensioni + assegno integrazione) di 89 Mil..

C’è un evidente disallineamento rispetto ai risultati di proiezione 2024 che potrebbe essere oggetto di rilievi da parte degli organi esterni di controllo.

Si dà per scontata una svalutazione del patrimonio mobiliare che come ho detto non dovrebbe esserci e per la spesa previdenziale è evidente che si parte dal presupposto che sia necessario una copertura per l’indennità non coperta interamente da risultati della gestione del patrimonio ma certamente non per le pensioni per le quali c’è invece un avanzo ancora rilevante (che potrebbe essere utilizzato anche per l’indennità).

Occorre poi spiegare se sono stati e come sono stati utilizzati i fondi per rischi e oneri ammontanti a 44 Mil. previsti nel 2023.

BILANCIO DI PREVISIONE 2025

Osservazioni

Si prevedono Contributi per 299 Mil. in luogo dei 310 Mil. del 2024

L’attività dovrebbe riprendere dopo la riduzione dei tassi BCE.

Secondo ABI

I mutui sono stati 700.000 nel 2023;

I mutui saranno 740.000 nel 2024;

I mutui saranno 780.000/800.000 nel 2025

perché partire da una previsione al ribasso di onorari e contributi?

C’è una ulteriore riduzione dei proventi finanziari a 19,5 Mil. lordi.

Ma come è composto il patrimonio mobiliare (quanti sono: titoli bancari, assicurativi, di utility di società erogatrici di gas e elettricità e i farmaceutici)?

Perché non si richiedono i rendiconti del fondi immobiliari?

Si indica come previsione di NOMISMA – 3.5% delle compravendite residenziali; perché se è più facile accedere ai mutui?

Prendo atto che in base ai Bilanci 2024 e 2025 così impostati non vi saranno adeguamenti perequativi delle pensioni in essere nel corso 2024 e del 2025. Così anche nelle conclusioni della relazione del Collegio Sindacale.

Tuttavia l’Associazione dei pensionati insisterà nella richiesta di adeguamento delle pensioni.

Faccio osservare altresì che se anche i Bilanci sono obbligatoriamente redatti in base al DM del MEF del 2013 tuttavia sarebbe opportuno per una più facile comprensione predisporre ancora il Bilancio scalare per aree gestionali.

Dal 2025 il Bilancio dovrà essere redatto secondo il sistema di controllo ACCRUAL richiesto da EUROSTAT per l’armonizzazione dei Bilanci degli enti pubblici; mi auguro si tenga conto tuttavia delle peculiarità degli enti di previdenza.

Anche per il 2025 vi è un rilevante disallineamento rispetto al Bilancio attuariale:

Avanzo di gestione previsto 20 Mil.
Avanzo di gestione nel Bilancio Attuariale per il 2025 53 Mil.

Avanzo di gestione previdenziale (contributi – pensioni e assegno integrazione):

Bilancio previsione 2025 64 Mil.
Bilancio attuariale 76 Mil.