Riflessioni sull’intervento del Presidente nell’ultimo Congresso nazionale

Gli interventi del nostro Presidente nei Congressi nazionali del nostro Ordine sono stati sempre puntuali e così è stato anche il suo intervento nell’ultimo Congresso tenutosi a Firenze dal 7 al 9 novembre dello scorso anno.

Nell’ intervento ha trattato, fra l’altro, quattro argomenti sui quali, a mio parere, sarebbe opportuno condividere ed approfondire alcune riflessioni nella prossima assemblea dell’Associazione:

  1. la richiesta ai redattori del bilancio della Cassa “di inserire nelle note aggiuntive del bilancio, sia pure in forma sintetica, le rendicontazioni semestrali ed annuali e altresì, almeno sempre in sintesi, i criteri di valutazione dei periti delle S.G.R. al fine della valutazione dei cespiti.”;
  2. una sollecitazione agli Organi della Cassa a rivedere la formulazione dell’Art. 22 del Regolamento per l’Attività di Previdenza e Solidarietà collegato allo Statuto della Cassa stessa;
  3. la proposta di modifica della modalità di nomina, a componenti del Consiglio di amministrazione della Cassa, dei Notai in pensione che attualmente viene attuata per cooptazione da parte dei Notai in esercizio facenti parte del Consiglio stesso;
  4. la sorte della Polizza sanitaria per i Notai sia in esercizio che in pensione e per i loro Familiari successivamente alla scadenza contrattuale di quella attualmente in vigore.

Sull’opportunità ed utilità di quanto chiesto con il primo argomento, ritengo che non ci sia da fare particolari precisazioni: più dati possibili verranno forniti più consapevolezza acquisiremo circa le vicende e lo stato del patrimonio della nostra Cassa.

Particolarmente importante (secondo argomento) è la proposta di modifica dell’Art. 22 – Pensione. Rivalutazione, del regolamento sopra indicato, la cui realizzazione consentirebbe un incremento dell’importo delle singole pensioni.

Il detto articolo prevede, attualmente, la perequazione degli importi delle pensioni a decorrere dal primo luglio di ogni anno “in proporzione alla variazione in aumento dell’indice annuo dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati calcolato dell’Istituto nazionale di statistica.”.

L’operazione di perequazione è però sottoposta al riscontro positivo di alcuni criteri previsti dalla norma stessa e, soprattutto, alla eventualità che “il Consiglio di amministrazione può, con delibera motivata, escludere o limitare l’applicazione del meccanismo di perequazione automatica” di cui sopra.

Sarebbe, forse, più opportuno prevedere gli specifici eventi in presenza dei quali il Consiglio stesso possa assumere la “delibera motivata”, con la conseguenza che, in assenza di tali eventi, avrebbe luogo automaticamente la perequazione oppure inserire nel suddetto articolo qualche previsione di maggior favore per i Pensionati.

Il terzo argomento prende in esame gli articoli 14 e 15 dello Statuto nei quali è disciplinata la nomina dei Notai in pensione per l’inserimento di tre di essi nell’ambito del Consiglio di amministrazione della Cassa.

Per maggiore precisione e conseguente più agevole comprensione:

  • il comma 1 dell’Art.14, prevede : ” Il Consiglio di amministrazione è composto di diciotto membri, di cui quindici – uno per ciascuna delle zone elettorali indicate nella tabella Allegato “2” – eletti tra i Notai in esercizio con almeno dieci anni di anzianità e tre cooptati tra i Notai in pensione.”;
  • il comma 6 dell’Art. 15, prevede : “Nell’adunanza del Consiglio di amministrazione di cui al comma 4, presieduta dal Consigliere con maggiore anzianità di esercizio, i membri eletti procedono all’integrazione del Consiglio mediante la nomina di tre Notai in pensione tra quelli a carico della Cassa, sentite le organizzazioni sindacali dei Notai in pensione.

La proposta del nostro Presidente di modificare la suddetta procedura della cooptazione con l’elezione diretta nelle zone elettorali, e cioè in quelle previste per la nomina dei Collegi dei Sindaci del Consiglio e della Cassa, consentirebbe ai Notai in pensione “di svolgere le loro funzioni in modo più rappresentativo e più autorevole” e, secondo il mio parere, renderebbe anche più partecipata e più democratica la loro nomina.

Peraltro, la medesima innovazione potrebbe proposta per la nomina dei Notai in pensione a componenti dell’Assemblea dei rappresentanti prevista attualmente nell’Art. 15, comma 5, nella maniera seguente: ” Nell’adunanza dell’Assemblea dei rappresentanti di cui al comma 4 si procede alla nomina dei membri del Collegio dei Sindaci ………. . Si procede altresì, sentite le organizzazioni sindacali dei Notai in pensione, alla nomina per cooptazione di sei Notai in pensione tra quelli a carico della Cassa. In caso di parità di voti si intende cooptato il Notaio con maggiore anzianità di esercizio nella professione. ……” .

L’ultimo argomento (quarto) ha per contenuto una fondata preoccupazione e costruttiva sollecitazione rivolta al Consiglio di amministrazione della Cassa per quanto potrebbe accadere dopo il 31 ottobre 2022, data di scadenza della copertura sanitaria per ora garantita dal contratto con Reale Mutua Assicurazioni, qualora non ci fosse alcuna Compagnia di assicurazioni interessata a stipulare un nuovo contratto.

Il nostro Presidente ha individuato due possibili soluzioni: (i) l’istituzione di un “Fondo Sanitario Integrativo” nell’ambito della Cassa; (ii) la partecipazione ad un “Fondo Sanitario” comune a tutti gli Ordini professionali in corso di costituzione.

Occorrerà quindi che la Cassa attivi uno studio circa la realizzabilità della prima ipotesi e, al contempo, presti la necessaria attenzione all’istituzione del Fondo da parte degli altri Ordini professionali.

Gli argomenti trattati dal Presidente nell’ intervento in sede congressuale sono particolarmente importanti e credo che sia opportuno farne oggetto di una più ampia possibile trattazione e di una conseguente deliberazione nella prossima assemblea annuale della nostra Associazione.

Carlo Giubbini Ferroni